Un ritornello che va avanti da giorni, da quando Matteo Salvini con non troppo abile mossa ha finito per perdere il proprio posto al Viminale. “Senza di me gli sbarchi sono aumentati” è la cantilena del Capitano, non più ministro dell’Interno, che punta oggi il dito contro il governo giallorosso, pronto a riaprire quanto da lui chiuso. Ma è davvero così che stanno le cose?
La realtà non sembra coincidere perfettamente con le teorie del numero uno della Lega, che in passato era stato smentito da dati che sottolineavano come, in realtà, al netto della sua lotta personale ad alcune Ong, gli sbarchi clandestini continuavano ad andare in scena puntuali, lontano dai riflettori. Numeri ai quali si sono aggiunte in queste ore le dichiarazioni del sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, intervenuto in queste ore nella trasmissione Cosa succede in città su Radio Cusano Campus.
“Il fenomeno degli sbarchi è identico a prima, con una differenza che prima non se ne poteva parlare. Nessuno poteva raccontare se c’era o non c’era uno sbarco. Oggi invece gli arrivi vengono comunicati a tutti gli italiani”. Martello ha denunciato “un’assenza dell’informazione nel 2018 e nel 2019” mentre oggi che è cambiato il governo tutti vogliono sapere e documentare “ma il problema degli sbarchi è rimasto lo stesso, è uguale a prima”.
Martello ha detto che “il precedente governo ci aveva cancellati dalla geografia politica, ora invece ci interpellano, vuol dire che siamo tornati ad essere italiani. Gli italiani sono convinti che con il precedente Governo i porti fossero chiusi, che gli sbarchi non ci fossero più. Invece non è così: c’erano comunque gli sbarchi e i porti erano aperti. C’è stato solo un cambiamento mediatico”.
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