Un nodo particolarmente difficile da sbrogliare, quello del taglio delle tasse. Con il partito di Matteo Renzi già battagliero e con un accordo lontanissimo, al momento, nel governo giallorosso. Luigi Marattin, l’uomo economico di Italia Viva e presidente di una commissione chiave come è la Finanze della Camera, ha spiegato a tal proposito: “Italia Viva ha detto in tutti i modi che non è d’accordo sul sistema tedesco. Vorrebbe fare questa discussione nelle riunioni e nei seminari, con numeri e idee, ma se proprio si insiste a volerla fare sui giornali, a noi va bene lo stesso”.
Il sistema tedesco è quello a cui sta lavorando il Tesoro in vista della legge delega che a dicembre metterà mano alle aliquote Irpef. Scontrandosi con i renziani e non solo. A
dicembre mancano ancora tre mesi e poi serviranno i decreti attuativi della legge delega, quindi la riforma non vedrà vita fino al prossimo anno. La maggioranza, però ne discute già. Con il Pd a spingere verso il cosiddetto modello tedesco, ovvero un passaggio dal sistema attuale, fatto di cinque aliquote per altrettante fasce di reddito, a uno schema personalizzato, più progressivo e con un’aliquota continua, non fissa.Come spiegato dall’Huffington Post, oggi l’aliquota prevista per chi ha un reddito compreso tra un centesimo in più di 28mila euro e 55mila euro è pari al 38 per cento. L’aliquota è uguale per tutti, mentre il modello tedesco prevede l’introduzione di un algoritmo che calcola un’aliquota personalizzata sulla base del reddito, della tipologia di lavoro (dipendente/autonomo/pensionato) e della situazione familiare (single/famiglia/famiglia con figli). In questo modo viene superata la logica dello scalone.Il principio teorico dell’algoritmo è che chi si ritrova nella fascia più bassa di uno scaglione potrebbe pagare anche di meno, mentre chi si ritrova nella fascia più alta di più. Un po’di meno e un po’ di più, in modo appunto progressivo. Tutto questo sistema, però, va calibrato non su tutti i redditi. Il modello tedesco, infatti, ha un’aliquota progressiva per i redditi che partono sopra la no tax area (circa 9mila euro) e arrivano fino a circa 50mila euro. Poi c’è un sistema a scaglioni, come quello italiano. La trasposizione di questo modello in Italia dovrebbe portare all’aliquota personalizzata per i redditi fino a 55mila euro o poco più giù (un’ipotesi è di fermare il nuovo schema a 40mila euro). Ma il cantiere dei lavori è ancora aperto.
Lobuono, il 20enne che sfida Virginia Raggi alle elezioni: “Adesso tocca ai giovani”