Un caso di sospensione disciplinare in un istituto agrario della provincia di Pavia ha suscitato scalpore nelle ultime settimane. Il consiglio d’istituto dell’istituto Gallini di Voghera aveva sospeso uno studente di quinta, sorpreso in classe con uno spinello, fino alla fine dell’anno scolastico in corso.
I genitori del ragazzo, che è ancora minorenne, non hanno accettato la decisione e hanno presentato ricorso al Tar. La corte amministrativa ha ritenuto che la sospensione fosse eccessiva e ha dato ragione ai genitori del giovane, ordinando la riammissione a scuola dello studente.
Il Tar ha stabilito che l’illecito amministrativo commesso dal ragazzo non giustifica una punizione di tale gravità e ha deciso di prevedere un risarcimento di 2mila euro da parte dello Stato alla famiglia del giovane. Inizialmente, il consiglio di classe aveva deciso una sospensione di soli 15 giorni, ma il consiglio d’istituto aveva deciso di inasprirla.
Il caso ha suscitato un dibattito su come gestire i comportamenti scorretti degli studenti a scuola e su come garantire il rispetto delle norme disciplinari. Tuttavia, sembra che il Tar abbia voluto inviare un messaggio chiaro, sottolineando l’importanza di considerare le singole situazioni caso per caso e di non adottare decisioni eccessive.