“Robot, alzati!”: è la frase magica che fa in modo di far tornare a camminare anche un ragazzo in sedia a rotelle. Oscar Constanza è affetto da una condizione neurologica genetica che impedisce ai nervi di inviare segnali sufficienti alle gambe. Suo padre Jen-Louis Constanza però è riuscito a far tornare a camminare figlio 16enne nonostante la mattia. Grazie ad uno speciale esoscheletro, che è attaccato alle spalle, al torace, alla vita, alle ginocchia e ai piedi, permette a Oscar di attraversare la stanza e darsi da fare. Per azionare il robot basta una semplice frase pronunciata dal ragazzo. Il nome di questo speciale esoscheletro è Atlante, ed è costruito dall’azienda Wandercraft di cui il padre di Oscar è direttore commerciale. (Continua a leggere dopo la foto)
Stando a quanto riportato da Repubblica, l’idea dello speciale robot è nata proprio dal giovane 16nne: “Papà, sei un ingegnere robotico, perché non realizzi un robot che ci permetta di camminare?”, ha ricordato Constanza parlando nella sede di Wandercraft a Parigi, azienda a cui si è unito pochi anni dopo la fondazione nel 2012. “Prima avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a camminare. Questo mi fa sentire indipendente”, ha raccontato Oscar. Secondo il padre del ragazzo, tra dieci anni non esisteranno più sedie a rotelle. Diverse aziende, infatti, stanno lavorando per permettere che ciò accada e per rendere più leggeri e utilizzabili possibili questi esoscheletri. (Continua a leggere dopo la foto)
Quello che usa Oscar, dell’azienda Wandercraft, è già stato venduto a ospedali in Francia, Lussemburgo e Stati Uniti per 150.000 euro a pezzo. Ma il suo peso rende difficile la distribuzione per un uso quotidiano. Per questo motivo, l’azienda punta a rendere il telaio più leggero e semplice da usare così che tanti altri, come Oscar, possano camminare ed essere indipendenti.
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