Amazon, la più famosa piattaforma di commercio elettronico, punta sempre più in alto. E in senso letterale, questa volta. L’ultimo importante annuncio di Jeff Bezos, fondatore e Ceo del colosso dell’e-commerce, riguarda un obiettivo per nulla modesto: vendere un miliardo di azioni Amazon all’anno per poter finanziare progetti di turismo spaziale, interamente gestiti dalla Blue Origin, gruppo aerospaziale di cui è fondatore lo stesso Bezos. La notizia è stata diffusa durante il 33° Simposio annuale sullo spazio a Colorado Springs, durante il quale il magnate ha spiegato la sua personale idea di turismo spaziale, e il modello di business a cui intende ispirarsi per raggiungere il suo scopo, concludendo quindi “Voglio che gli esseri umani possano andare nello spazio”.
La stessa futuristica visione è condivisa da alcune altre aziende aerospaziali di recente fondazione, prima fra tutte la SpaceX, capitanata da Elon Musk, Ceo di Tesla, che però – a differenza di Bezos – punta ai viaggi nello spazio non solo per lanciare e sfruttare il turismo spaziale, ma anche per portare astronauti sulla stazione spaziale internazionale e, entro il 2018, le prime persone in orbita intorno alla luna.
Un modello di turismo spaziale alla portata di tutti
La capsula studiata dalla Blue Origin – chiamata New Shepard – si presenta come un vero e proprio salotto high-tech. La novità assoluta, rispetto alle capsule spaziali che siamo stati abituati a vedere finora, riguarda la disposizione delle sedute, poste direttamente davanti a grandi finestre panoramiche, dalle quali è possibile avere una visuale chiara e ampia dello spettacolo extra-terrestre. L’immagine in esclusiva degli interni è stata inviata da Bezos ad alcuni collaboratori e diffusa poi da Mashable.
La New Shepard ha già effettuato cinque viaggi suborbitali, dal 2015 a oggi, ma finora non ha mai avuto persone a bordo. Così come per SpaceX, l’obiettivo della Blue Origin è di dare avvio definitivo al turismo spaziale con la New Shepard entro la fine del 2018.
Lo spazio suborbitale esplorato fino a questo momento è abbastanza in quota da far sperimentare ai passeggeri l’assenza di peso, ma non sufficiente per orbitare intorno alla Terra. L’esperienza di turismo spaziale che si vuole offrire, dunque, è la possibilità di guardare la Terra da un punto di vista del tutto nuovo e privilegiato, facendo a meno della forza di gravità. Il razzo spingerà la capsula fino a 100 km di altezza, dopodiché New Shepard planerà nuovamente a terra tramite un set di paracadute, mentre il razzo tornerà al suolo con atterraggio verticale.
La Blue Origin punta al riuso sia delle capsule che dei razzi, così da arrivare a ridurre i costi di viaggio e rendere fruibile questa singolare avventura di turismo spaziale anche a viaggiatori “comuni”: il piano è quello di rendere il viaggio acquistabile con un semplice biglietto, esattamente come avviene con i viaggi aerei.
Non è ancora chiaro quale potrà essere il costo effettivo di un biglietto, ma quasi sicuramente non sarà troppo lontano da quello della concorrente Virgin Galactic: 250 mila dollari.