Dopo il taglio dello sconto sulle accise deciso dal governo Meloni, il prezzo dei carburanti sta salendo alle stelle. Per questo motivo l’esecutivo di centrodestra sta pensando di correre ai ripari. È soprattutto il leader della Lega Matteo Salvini a spingere perché si trovi quel miliardo di euro necessario per veder nuovamente scendere il prezzo alla pompa. E, secondo quanto riporta Repubblica, il premier Meloni starebbe pensando seriamente di dare retta al suo alleato per non perdere la fiducia degli elettori che l’hanno votata in massa il 25 settembre scorso. Contro di loro si abbatte però la feroce ironia di Matteo Renzi che con un tweet scatena i social.
Giorgia Meloni non avrebbe voluto mettere mano al portafoglio pubblico per trovare i fondi necessari per lo sconto sui carburanti che considera una misura iniqua, visto che premia indistintamente ricchi e poveri. Ma, visto il rischio di vedersi rivoltare contro il proprio elettorato, probabilmente deciderà di correre ai ripari. L’esecutivo discuterà della questione già nella serata di oggi, durante il già previsto Consiglio dei ministri. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti riferirà a Palazzo Chigi dei controlli anti speculazione effettuati dalla Guardia di Finanza. Quello dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, chiederà di dare più potere al Garante dei Prezzi per intervenire.
“È una fake news che ci sia la benzina a 2,5 euro. Io faccio ogni giorno l’autostrada perché sono un pendolare e la benzina è 1,8 euro. – si indigna intanto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari – Non è in discussione la reintroduzione di uno sconto sul carburante”, visto che i fondi destinati dall’ex premier Draghi per tagliare le accise sono già stati destinati con la manovra economica a “misure più mirate ad aiutare i più deboli”, precisa il sottosegretario.
Dopo aver aumentato le accise Meloni e Salvini si domandano preoccupati chi abbia fatto impennare il prezzo della benzina. Per avere la risposta non serve una commissione di inchiesta, è sufficiente che si facciano un selfie
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 10, 2023
“Le persone soprattutto a quello che accade con la benzina sono molto attente e fanno i conti con quello che si diceva in campagna elettorale e anche prima”, avverte la sondaggista Alessandra Ghisleri. Non altrettanto tenero si dimostra invece Matteo Renzi. “Dopo aver aumentato le accise Meloni e Salvini si domandano preoccupati chi abbia fatto impennare il prezzo della benzina. – twitta il leader di Italia Viva – Per avere la risposta non serve una commissione di inchiesta, è sufficiente che si facciano un selfie”. Ma la sua ironia sul “selfie” che premier e vicepremier dovrebbero farsi, in quanto unici colpevoli dell’aumento dei prezzi dei carburanti, scatena la reazione dei frequentatori dei social network che stavolta si dividono tra favorevoli e contrari alla sparata dell’ex segretario del Pd.
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