Un braccio di ferro che non è ancora finito quello tra il veliero Alex, appartenente all’ong Mediterranea, e le autorità del nostro Paese. L’imbarcazione, infatti, ha forzato il posto di blocco e si dirige verso il porto di Lampedusa. Una decisione presa dopo che la vicenda sembrava essersi risolta con l’accordo trovato tra i Malta e l’Italia per la gestione dei migranti a bordo dell’imbarcazione.
E invece, a sorpresa, l’ong Mediterranea ha diffuso un comunicato stampa per avvertire gli stati della loro decisione: “Dopo lunghissime ore di attesa e di estenuanti comunicazioni con le autorità maltesi e italiane siamo costretti a prendere atto che è impossibile recarci a Malta come richiesto per gravi ragioni di sicurezza delle persone a bordo e dell’equipaggio”.Ora il veliero ha forzato il posto di blocco previsto dalle autorità italiane ed è in rotta verso Lampedusa, considerato il primo porto sicuro vicino. Dopo la vicenda Carola Rackete, anche l’ong italiana ha deciso di andare oltre i divieti imposti, pensando innanzitutto a salvaguardare l’incolumità delle persone a bordo. Impossibile, a quanto pare, trovare una soluzione soddisfacente.
L’invito del Viminale all’ong italiana è stato quello di attraccare a La Valletta: “Alex si diriga verso Malta, l’Italia è pronta a offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge”. Un commento ironico è arrivato dal vicepremier Matteo Salvini: “Mediterranea dice che l’imbarcazione Alex non può arrivare fino a Malta, anche se è stata in grado di partire da Licata per raggiungere le acque territoriali libiche”.
“Le Forze dell’ordine – ha aggiunto Salvini – sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la ‘giustizia’ tollererà l’illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono ‘salvatori’, questi sono complici dei trafficanti di esseri umani”.