C’è uno spread che preoccupa più da vicino gli italiani, quel differenziale in ascesa e che testimonia la poca fiducia che i mercati ripongono nel nostro Paese, impegnato in uno scontro sempre più duro con l’Ue. E ci sono altre cifre, altre percentuali che preoccupano invece più da vicino il Movimento Cinque Stelle: quelle, nello specifico, che vedono Salvini sempre più lanciato alla guida della Lega primo partito d’Italia, con i grillini a veder invece eroso piano piano il proprio tesoretto di preferenze.
Le ultime rilevazioni in questo senso sono quelle che arrivano da YouTrend e vedono i pentastellati
in picchiata al 26,2%, un punto secco in meno in quindici giorni. E soprattutto conferma un trend costantemente negativo per il partito della Casaleggio, che da marzo perde 6 punti dopo essere stato davanti a tutti durante le ultime elezioni. Mentre la Lega resta stabilmente assestata intorno al 30%, sancendo il colpaccio messo a segno da Salvini trasformando il partito in una realtà a livello nazionale.Ma a spaventare Di Maio & co. non c’è soltanto l’ormai avvenuto sorpasso da parte del Carroccio, quanto piuttosto il resto dell’area di centrodestra in risalita, ormai vicino al 10%. Numeri che tentano Salvini: dopo le europee, il governo potrebbe cadere per lasciar spazio a un ritorno della Lega con i vecchi alleati di Forza Italia e Fratelli D’Italia, con il Capitano nel ruolo di leader indiscusso della coalizione e per questo vero autore della futura agenda politica del Paese.
Non è un caso, scrive in queste ore Il giornale, che i grillini abbiano cominciato a far circolare voci su una ripresa di contatti con il Pd, nella speranza che nella stagione post-renziana, magari con un nuovo segretario meno ostile ai Cinque stelle come Zingaretti, anche per loro si possa aprire un nuovo forno. Sempre che, alla fine, il tanto atteso strappo arrivi davvero.
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