West Nile virus arriva in anticipo in Italia. Tutti i consigli utili per preservare la nostra salute. Le alte temperature, il clima insalubre e la siccità favoriscono l’anticipata diffusione del West Nile Virus. In anticipo sui tempi previsti dall’Istituto superiore della Sanità. Secondo Marco Falcone, infettivologo e segretario della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), l’Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali, è considerata un’area a rischio. In passato, la febbre del Nilo occidentale era diffusa solo nelle Maldive e nel sud-est asiatico, ma ora si sta diffondendo anche nel nostro paese. Le zone pianeggianti e paludose e i laghi, grazie alla loro umidità caratteristica, favoriscono la circolazione del virus, mentre è raro trovarlo in collina e in montagna.
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Virus West Nile in anticipo in Italia, i consigli utili per la salute
Si sono registrati i primi casi del virus West Nile in anticipo in Italia, i consigli utili per la salute. Nel 2022 sono stati confermati oltre 500 casi di contagio, ma il virus si era diffuso nella prima metà di agosto. Quest’anno, complici le particolari condizioni climatiche tropicali, la situazione potrebbe ripetersi o addirittura peggiorare. Se le temperature e la siccità aumenteranno, come previsto per questa estate in Italia, le zanzare, in cerca di acqua, avranno maggiori contatti con gli esseri umani. Il periodo di circolazione del virus nel paese è ampio, dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate, con possibilità di persistenza anche in autunno se le temperature rimarranno più alte del normale.
West Nile virus, cos’è e come agisce
La febbre del Nilo occidentale è causata da un virus appartenente alla famiglia dei flaviviridae e viene trasmessa principalmente dalle punture di zanzare. L’incubazione dei sintomi può variare da due a 14 giorni, fino a tre settimane. Il virus può essere trasmesso anche attraverso trasfusioni di sangue, trapianti di organi o da madre a feto durante la gravidanza, anche se questi casi sono rari. Non è possibile contagiarsi da persona a persona. Nella maggior parte dei casi, le persone infette non manifestano sintomi, mentre il 20% presenta sintomi lievi simili a quelli influenzali, come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari. In circa il 5% dei casi, il virus può causare un’infezione del sistema nervoso centrale, come encefalite o meningoencefalite virali, che richiede l’ospedalizzazione. Le forme gravi dell’infezione possono essere fatali, con un tasso di mortalità stimato all’1% per l’encefalite da West Nile.
Come scoprire se si è infetti da West Nile virus
La diagnosi si basa su test di laboratorio per rilevare gli anticorpi IgM nel siero o nel liquido cerebrospinale. Tuttavia, un test negativo effettuato entro 8 giorni dall’inizio dei sintomi potrebbe non escludere completamente la malattia e potrebbe essere necessario ripeterlo in seguito. Attualmente non esiste un vaccino contro il West Nile Virus, quindi la prevenzione si basa sull’uso di repellenti per le zanzare e sulle misure di bonifica e disinfestazione nelle aree in cui è stata rilevata la presenza del virus.
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