La donna avrebbe un “ruolo naturale”, quello di “promozione e sostegno della vita e della famiglia”. Una visione dell’universo femminile decisamente arcaica e che ha scatenato non poche polemiche. Quelle parole, infatti, sono comparse su un volantino stampato e distribuito dalla Lega in vista delle celebrazioni dell’8 marzo. In un altro passaggio si legge che “offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo”.
Parole che hanno suscitato uno sdegno generale, a partire da quello delle ministre del Movimento Cinque Stelle. “Il volantino diffuso in occasione della festa dell’8 marzo dai giovani della Lega a Crotone è scioccante. Leggere che ‘offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo’ ci riporta indietro di decenni. Come donne di questo governo esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione. Ci auguriamo e confidiamo che i vertici della Lega prendano quanto prima le distanze», dichiarano le ministre donne del M5S Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi.
La ‘Lega Giovani Salvini Premier di Crotone’ ha pubblicato il volantino sul proprio profilo Facebook. Il volantino sarà distribuito la sera della festa della donna dai militanti della Lega. A finire sul patibolo degli offensori, sono tra gli altri le quote rosa, l’utero in affitto, gli atteggiamenti che suscitano un atteggiamento rancoroso verso l’uomo e che osteggiano il ruolo della donna a sostegno della famiglia. Sei i punti elencati, con tanto di decoro di mimosa e fiocco rosa, secondo i quali sarebbero offesi ruolo e dignità della donna oggi.
Il segretario della Lega di Crotone, Giancarlo Cerrelli, ha replicato: “Il volantino è un inno al ruolo centrale della donna nella società. Una certa sinistra propizia una lotta tra i sessi che vede la donna contrastare in modo rancoroso l’uomo. La Lega, al contrario, esprime la necessità di un’alleanza tra l’uomo e la donna per porre le basi a favore di una società a misura d’uomo”.
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