Dopo la condanna dei due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, considerati responsabili del pestaggio di Stefano Cucchi, deceduto dieci anni fa dopo essere stato posto in stato di fermo perché trovato in possesso di alcune sostanze stupefacenti, Ilaria Cucchi sta pensando di presentare una querela nei confronti di Matteo Salvini. Il leader della Lega, nella giornata di giovedì 14 novembre, aveva commentato la sentenza di condanna dei due carabinieri, ritenuti responsabili del pestaggio di Stefano Cucchi, affermando che “Questo testimonia che la droga fa male sempre e, comunque”.
Ilaria ha commentato così’ le affermazioni dell’ex ministro dell’Interno: “Che c’entra la droga? Salvini perde sempre l’occasione per stare zitto”, ha dichiarato a Radio Capital, svelando anche di essere intenzionata a querelare il leader della Lega. “Anch’io da madre sono contro la droga, ma Stefano non è morto di droga”, ha poi affermato Ilaria Cucchi. La polemica tra i due va avanti da diversi anni, ovvero da quando Salvini dichiarò: “Si dovrebbe vergognare, fa schifo” in reazione a una critica, mossa da Ilaria, ad uno dei carabinieri coinvolti nel caso.
Ilaria Cucchi ha nuovamente parlato di Salvini a Milano, a margine dell’incontro di Bookcity, alla Fondazione Feltrinelli, in cui presenta il libro ‘Il coraggio e l’amore’, scritto con l’avvocato Fabio Anselmo. “Salvini come al solito sembra vivere su un altro pianeta. Non si è reso conto che quelle di ieri sono state condanne per omicidio preterintenzionale e la droga non c’entrava assolutamente nulla. Devo pensare che fosse ancora sotto l’effetto del mojito. Piuttosto che occuparsi del caso di mio fratello, credo che Salvini dovrebbe preoccuparsi dei suoi problemi, credo ne abbia più di uno”.
Ilaria Cucchi ha parlato anche della condanna per la Lega a restituire 49 milioni di euro di rimborsi elettorali. “Se io avessi un debito così alto nei confronti dello Stato a quest’ora sarei in prigione, a lui vengono fatte le rate – ha detto la sorella di Stefano Cucchi -. Perché non li devolve per sensibilizzare gli agenti di polizia o anche per combattere la droga?”.
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