È stata confermata giovedì mattina la sentenza che vedeva la giovane trevigiana Ilaria De Rosa condannata a sei mesi di reclusione a Riad per possesso e spaccio di stupefacenti, reato severamente punito in Arabia Saudita. Arrestata lo scorso 4 maggio, la ventitreenne hostess dell’Avion Express ha già scontato quasi quattro mesi in una prigione situata a 45 chilometri dalla capitale.
L’arresto e la sentenza
Secondo la sentenza di primo grado, De Rosa era stata trovata dalla polizia con uno spinello in mano a Gedda, città in cui lavorava e risiedeva da soli tre mesi. Nonostante avesse negato ogni accusa, dichiarando che la sostanza non fosse sua e che non l’avesse utilizzata, la condanna era stata inevitabile. La motivazione della sentenza era stata aggravata dal fatto che alcuni coetanei avevano assunto la responsabilità di possedere l’hashish, ma ciò non era bastato a scagionare De Rosa.
La versione della protagonista
Il caso era emerso all’inizio di maggio quando la famiglia di Ilaria, preoccupata dalla sua assenza, aveva allertato le autorità. Da quel momento, erano iniziate delicate trattative diplomatiche tra Italia e Arabia Saudita, due Stati in lizza per ospitare il prossimo Expo. Durante una delle visite in carcere, Ilaria aveva raccontato di essere stata arrestata in modo inaspettato durante una cena con amici, e di aver firmato un documento in arabo, senza comprenderne il contenuto.
Chi è Ilaria De Rosa
Appassionata di viaggi e poliglotta, Ilaria De Rosa ha trascorso molto tempo all’estero. Dopo gli studi a Treviso, si è trasferita all’United World College di Maastricht per conseguire il diploma. La sua passione per il viaggio l’ha successivamente portata a diventare hostess per l’Avion Express, compagnia aerea lituana. La famiglia di Ilaria, per ora, non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sulla vicenda.