Ilaria Galassi ora è una splendida donna di 46 anni di cui nessuno si ricorda. Ma 27 anni fa, a metà degli anni ‘90, era una delle stelline di Non è la Rai, il programma condotto da Gianni Boncompagni, nota solo come Ilaria. Adesso la protagonista di questa vicenda racconta la nuova esperienza che sta vivendo come badante di una signora di 90 anni.
“Siamo stati costretti a chiudere (il negozio di parrucchiere ai Parioli, ndr) per via della pandemia. – racconta Ilaria Galassi a Fanpage – Eravamo in zona Parioli. L’affitto era altissimo e, nonostante ci fosse il Covid, noi dovevamo pagarlo. Abbiamo dovuto fare una scelta. Fortunatamente, il mio compagno ha un altro negozio a Fiumicino e ci siamo trasferiti”.
Per quanto riguarda il nuovo lavoro da badante, la ex di Non è la Rai spiega che “una cliente mi disse che aveva bisogno di una donna che stesse con sua madre dalle 09:00 alle 13:00. Non era il mio lavoro, quindi non mi piaceva usarlo come tale. Le ho detto: ‘Lo faccio perché è quello che facevo sempre con mia nonna, ma non voglio neanche essere pagata’. Mi piace farlo. E poi, in questo periodo non sto lavorando. Ho mandato il curriculum ovunque, ma è difficile trovare lavoro. Dato che mi annoio a stare senza far niente, mi sono detta: ‘Ma che me frega, lo faccio’. E ho accettato di occuparmi di Ausilia”.
“Ogni tanto mi fa qualche regalo e con quei soldi ci faccio la spesa. – prosegue nel suo racconto Ilaria Galassi – Però non è che vado lì perché vengo stipendiata. In questo momento, sta lavorando solo il mio compagno. Dobbiamo pagare l’affitto. Arriviamo a fine mese proprio stretti, stretti, stretti. Innanzitutto, le do le pastiglie la mattina, altrimenti si scorda. Le lavo le gambe, le si aprono spesso delle ferite, la disinfetto, le metto la crema e le bende. Poi, la porto in bagno, la lavo, se vuole le faccio la piega e la ceretta al viso, fa colazione, si mette seduta e chiacchieriamo di tutto e di più. Mi racconta la sua storia. Faccio queste cosine per lei, la coccolo. È bella da morire. Ha 90 anni, ma non li dimostra affatto”, conclude.
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