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Immigrati in Italia: tutte le bugie della Lega

Chi ha fatto entrare tutti questi immigrati in Italia? La sinistra? A sentire i vincitori delle ultime elezioni politiche sarebbe così. Ma stanno davvero così le cose? In realtà, anche se Matteo Salvini fa finta di non saperlo, la Lega ha fatto la più grande sanatoria sull’immigrazione della storia d’Italia. E di chi è il merito per la diminuzione degli sbarchi dell’ultimo anno? Gli sbarchi di migranti in Italia sono diminuiti ben prima che Salvini alzasse la voce con l’Europa e cavalcasse il caso della nave Diciotti per galoppare nei sondaggi. Già, ma a Salvini gli immigrati, specie se clandestini, servono: altrimenti quale sarebbe il nemico da attaccare un giorno sì e l’altro pure? Insomma, le bugie delle Lega sui migranti sono tante, troppe. Peccato nessuno o quasi ne parli.

Salvini ad esempio dimentica che con la maxi regolarizzazione del 2002,  i decreti flussi, la sanatoria dell’autunno 2009 e le varie regolarizzazioni di stagionali (l’ultima nella primavera del 2011), i governi a guida Lega/Forza Italia hanno messo in regola oltre due milioni di immigrati. Immigrati irregolari, entrati in Italia nei modi più diversi e soprattutto con gli sbarchi, esattamente come oggi. La Lega Nord ha sostenuto i governi Berlusconi e ha avuto ruoli chiave nella vicenda immigrazione. Nel 2002, quando ci fu la maxi regolarizzazione, Ministro dell’interno era Beppe Pisanu (Forza Italia) ma come sottosegretario c’era il leghista Maurizio Balocchi. Quando nel dicembre 2008 Berlusconi dà il via libera a centocinquantamila ingressi non stagionali, al Viminale siede ancora l’accoppiata Pisanu-Balocchi, mentre quando si decide per la maxi-sanatoria di lavoratori stranieri nell’autunno del 2009 l’esecutivo in carica è il Berlusconi IV, con Ministro dell’interno Roberto Maroni, all’epoca numero due della Lega Nord.

Insomma, che la Lega abbia lavorato più per fare entrare gli immigrati in Italia piuttosto che fermare l’invasione è un dato di fatto, lo dicono i numeri di sanatorie e decreti flussi. Come è un dato di fatto che gli ingressi irregolari sono drasticamente diminuiti tra la primavera del 2017 e quella del 2018, quando al Viminale sedeva Marco Minniti, non Matteo Salvini. Il calo degli sbarchi di clandestini, aggiornato ad oggi 18 settembre 2018 è del 79%. I dati sono aggiornati in tempo reale e disponibili sul sito del Ministero dell’Interno. Ad oggi sono sbarcati in Italia 20.812 migranti, contro i 102.954 del 2017. Nel 2016 erano sbarcate addirittura 130.517 persone.

L’inversione di tendenza si ha da luglio del 2017 quando Minniti interviene sulle Ong che operano nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo, facendo firmare loro un “codice” di regolamentazione. Ma soprattutto quando il governo italiano stringe accordi con il governo Libico per una maggiore attività di controllo da parte della Guardia Costiera di Tripoli. L’allora premier Gentiloni commentava «Il codice delle ong è un pezzo fondamentale della strategia del governo sull’immigrazione». Alcune, però,  non avevano firmato il codice perché immaginavano che il governo stesse cercando un modo di limitare le loro attività e ridurre così il numero di migranti salvati in mare e poi portati in Italia. Nonostante questo gli sbarchi di migranti in Italia diminuiscono nettamente:  a luglio 2017 arrivano in Italia 11.461 migranti, mentre ad agosto gli sbarchi scendono a 3920.

Insomma, il merito principale della diminuzione degli sbarchi si deve al memorandum firmato il 2 febbraio del 2017 dal Governo italiano e dal Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia. La Guardia costiera libica iniziò a fermare i barconi e a riportare in Libia i migranti, mentre i sindaci delle città costiere della Libia cambiarono comportamento nei confronti dei trafficanti. Ora invece, la situazione politica della Libia e quella italiana non consentono l’applicazione di questi accordi. Soprattutto per la parte che riguarda “l’impegno a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina”.

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