“Durante la presidenza francese dell’Ue avevamo proposto un sistema accettato dai Paesi per far avanzare il Patto Ue sulla migrazione e l’asilo” che prevedeva “uno scambio tra la responsabilita’ degli Stati di primo ingresso, dunque l’Italia ma anche Malta, la Grecia, Cipro e la Spagna” a fronte “dell’impegno a fare i ricollocamenti nel suolo” degli altri Paesi “come la Germania” ma “evidentemente, se l’Italia non accoglie le navi e non accetta il diritto del mare sul porto sicuro non ha senso che i Paesi che ricevono i ricollocamenti, come Francia e Germania, siano gli stessi che accolgono le navi”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, al suo arrivo al Consiglio straordinario Affari interni. “Fintanto che il Paese che riceve i ricollocamenti sara’ lo stesso che accoglie le navi non metteremo in moto i ricollocamenti che avevamo cominciato”, ha sottolineato il ministro. “Il nosro intento e’ riprendere questo meccanismo – ha aggiunto – perche’ e’ l’unico che permette di ripartire le difficolta’ tra tutta l’Europa e che costringe i Paesi di primo ingresso, come l’Italia, a dotarsi delle frontiere di cui abbiamo bisogno, con la registrazione di tutti gli stranieri che entrano nello spazio europeo. Per il momento cio’ non avviene”, ha detto il ministro.
“Questo pomeriggio vedremo se l’Italia e gli altri Paesi coinvolti adotteranno il Piano della Commissione, che noi sosteniamo con forza”, ha aggiunto Darmanin. “Nel caso non venga fatto, e quindi che non ci sia la garanzia del rispetto del diritto internazionale e degli accordi, solo di qualche mese fa e di cui l’Italia era tra i firmatari, noi non torniamo al meccanismo del ricollocamento. Ci sara’ presto un vertice dei leader tra qualche giorno e il presidente della Repubblica lo precisera’”, ha concluso il ministro francese.