Durante la sua prima estate come presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha visto crollare i tentativi di stabilire barriere contro la migrazione attraverso memorandum, accordi e promesse internazionali. Il recente accordo con il presidente tunisino, Kaïs Saied, è emblematico di questa sfida. Nonostante Meloni avesse espresso grande soddisfazione per il memorandum, gli sbarchi dalla Tunisia sono effettivamente aumentati del 38% nel periodo successivo alla sua firma.
Questo estate ha segnato l’arrivo di 63 piccole imbarcazioni a Lampedusa in un solo giorno, 4.000 rifugiati all’hotspot dell’isola, e problematiche legate all’accoglienza. Sindaci da tutto lo spettro politico esprimono frustrazione verso il governo.
La Tunisia, con la maggior parte delle imbarcazioni che partono da Sfax e zone adiacenti, sembra non aver onorato gli impegni presi con la Meloni e con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. Nonostante il sostegno finanziario dell’UE, le partenze dalla Tunisia sono aumentate, mettendo in discussione l’efficacia del memorandum.
La situazione con la Libia non è migliore. Il memorandum con Tripoli, riconfermato dal governo Meloni, non ha portato ai risultati sperati. Medici Senza Frontiere ha recentemente annunciato il ritiro dalle attività mediche nei campi di detenzione a causa delle crescenti difficoltà.
A livello europeo, le iniziative per gestire l’immigrazione e l’asilo sembrano in stallo, principalmente a causa dell’opposizione di Polonia e Ungheria. Gli sforzi italiani per sollecitare una risposta coordinata da parte dell’UE sono cresciuti, con figure chiave come il vicepremier Antonio Tajani e il ministro Adolfo Urso che chiedono una maggiore solidarietà europea.
Tuttavia, nonostante un accordo sulla redistribuzione dei richiedenti asilo sia in vigore dall’estate del 2022, l’Italia sembra non aver sfruttato appieno questo strumento. Di 8.000 possibili ricollocazioni previste dall’accordo, solo 1.076 provengono dall’Italia.
In conclusione, mentre la crisi migratoria continua a sfidare l’Europa, l’Italia, sotto la guida di Meloni, sembra essere ancora alla ricerca di soluzioni efficaci. Gli accordi internazionali e i memorandum, fino ad ora, non hanno portato ai risultati sperati, lasciando il paese e l’UE a confrontarsi con una delle sfide più pressanti del nostro tempo.