Sconfitta su tutta la linea per Matteo Salvini sul green pass. È questo il giudizio praticamente unanime di politici e giornalisti. Sono mesi, infatti, che il leader della Lega strepita contro l’introduzione sempre più allargata del green pass in Italia. Ma ogni volta che il ‘capitano’ alza la voce, il premier Mario Draghi decide di stringere sempre più la cinghia sul lasciapassare verde. E i suoi compagni di partito leghista non gli facilitano certo il compito.
Nella giornata di mercoledì 15 febbraio l’aula del Senato ha detto sì ad ampia maggioranza al decreto che introduce il lasciapassare verde. Fiducia votata anche dai senatori del Carroccio, dopo che nei giorni scorsi i deputati leghisti avevano votato alcuni emendamenti di Fratelli d’Italia, scatenando la reazione piccata del resto della maggioranza draghiana.
Il giorno successivo, invece, il 16 settembre, sembra quello decisivo per il ricorso al cosiddetto super green pass. Il Consiglio del Ministri, infatti, dovrebbe approvare nel pomeriggio il relativo provvedimento. Secondo le ultime indiscrezioni, confermate da tutti i più importanti organi di stampa, il green pass sarà dovrà essere mostrato da tutti i lavoratori. Sia dai dipendenti pubblici che da quelli del settore privato.
Un super lasciapassare verde che, se dovesse entrare in vigore come sembra certo, rappresenterebbe l’ennesima sconfitta per Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio, solo nel luglio scorso, si era attestato sulla linea del ‘no green pass a tutti i costi’. Salvo poi cedere terreno metro dopo metro, giorno dopo giorno. A picconare il leader, oltre agli avversari politici, sono stati soprattutto i ‘colonnelli’ della Lega come i governatori del nord e Giancarlo Giorgetti. Iniziative ripetute che fanno pensare a molti addetti ai lavori che all’interno della Lega si stia consumando una sorta di ‘golpe’ anti salviniano.
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