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“In arrivo una crisi senza precedenti”. Ultimatum di Elon Musk all’umanità: cosa succede nel 2025

Dichiarazioni preoccupanti quelle rilasciate da Elon Musk durante il Bosch Connected World di Berlino. Nel corso del suo intervento, il fondatore di Tesla e SpaceX ha espresso timori riguardo a una crisi che, a suo dire, potrebbe colpire l’umanità già da quest’anno. Negli ultimi anni, il cambiamento climatico è diventato un argomento di primaria importanza, soprattutto per via degli impatti devastanti che sta avendo sul nostro pianeta. Fenomeni estremi come uragani, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai e lunghi periodi di siccità si verificano con crescente frequenza, sottolineando la necessità di adottare misure concrete per contrastare l’emergenza climatica. Tuttavia, secondo Musk, il pericolo più imminente riguarda un altro ambito, ossia quello energetico. L’imprenditore sudafricano ha infatti avvertito che l’umanità sta affrontando una crisi imminente legata all’elevato fabbisogno energetico globale. Questo periodo di “siccità”, come lo ha definito, sarebbe principalmente causato dal rapido sviluppo tecnologico che caratterizza la nostra epoca.

Le innovazioni legate all’intelligenza artificiale (IA) sono, a suo avviso, tra i principali fattori responsabili di questa situazione. Queste tecnologie, infatti, necessitano di enormi quantità di energia per operare, e le risorse attualmente disponibili rischiano di esaurirsi velocemente. Musk ha sottolineato la rapidità con cui l’IA sta avanzando: “Non ho mai visto un progresso tecnologico così rapido”. Le stime indicano che ogni anno la domanda di strumenti basati sull’IA cresce venti volte rispetto all’anno precedente, evidenziando un’accelerazione senza precedenti. Questo incremento, però, non è privo di pericoli, avverte il CEO di Tesla, il quale prevede che, senza interventi adeguati, entro il 2025 potremmo trovarci di fronte a una grave carenza di risorse energetiche.

A dimostrazione dell’impatto significativo dell’IA sul consumo di elettricità, il MIT Technology Review evidenzia che l’addestramento di un singolo modello di deep learning può generare emissioni di CO₂ equivalenti a quelle prodotte da cinque automobili nell’arco della loro intera vita utile. L’elettricità è una risorsa essenziale per la nostra società e per la vita quotidiana, tanto che è difficile immaginare un mondo senza di essa. Questo rende ancora più evidente la gravità della situazione. La comunità tecnologica, composta da scienziati, imprenditori e aziende, sta manifestando crescente preoccupazione per l’attuale scenario. Gli esperti avvertono che una crisi energetica potrebbe compromettere l’innovazione, ottenendo l’effetto opposto rispetto agli obiettivi di progresso e sviluppo per cui l’IA è stata concepita.

Per scongiurare queste conseguenze, è fondamentale agire tempestivamente e adottare strategie efficaci. Un primo passo potrebbe arrivare dal settore ingegneristico, che propone di limitare e ottimizzare il consumo energetico delle tecnologie IA. Sono già in fase di sviluppo strumenti innovativi progettati per ridurre l’energia necessaria al loro funzionamento.

Tuttavia, questa soluzione potrebbe non essere sufficiente. Con la diffusione sempre più ampia dell’IA, le aziende potrebbero trovarsi in difficoltà nella gestione delle risorse energetiche necessarie a sostenerne l’utilizzo.

Alcuni colossi del settore, invece, stanno valutando alternative per affrontare la crisi. Secondo il Wall Street Journal, aziende come Microsoft stanno esplorando il ricorso all’energia nucleare. Sebbene si tratti di una soluzione controversa, molti la considerano una delle poche opzioni valide per contrastare la futura emergenza energetica.

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