Tempi duri per i no vax che si paragonano agli ebrei e chiamano in causa l’Olocausto per condannare le attuali restrizioni anti Covid. Un tribunale di Amburgo, infatti, ha condannato a pagare una ammenda di 1800 euro una persona che, alcuni mesi fa aveva paragonato l’uso delle mascherine alle camere a gas. Ma in Germania anche i tribunali di altre città potrebbero presto agire allo stesso modo.
“La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine!”. È questo il contenuto del post, pubblicato su Facebook qualche mese fa, che è costato a un no vax tedesco una condanna a pagare un’ammenda di 1800 euro. La sentenza è stata messa da un giudice di Wandsbeck, un sobborgo della città di Amburgo. Secondo il giudice questa affermazione banalizza le sofferenze causate dai nazisti agli ebrei. L’imputato si è difeso affermando di non volersi certo riferire alle camere a gas dei lager nazisti, bensì a quelle dove vengono eseguite le condanne a morte negli Usa. Ma il giudice non gli ha creduto.
Proprio poche ore fa, invece, la Baviera ha annunciato di voler sanzionare penalmente tutti coloro che decideranno di esporre la Stella di David durante le manifestazioni pubbliche di protesta contro il vaccino. Il timore delle autorità tedesche è che in Germania possano saldarsi le istanze dei no vax con quelle dei movimenti di estrema destra che vantano migliaia di attivisti. Soprattutto nell’Est del Paese, come ad esempio in Sassonia.
Da quando è iniziata l’emergenza, ad esempio, il partito di destra Afd denuncia apertamente la “dittatura dei vaccini” instaurata in Germania. I movimenti estremisti puntano il dito contro i migranti che stanno entrando in Polonia dalla Bielorussia. Nel Paese comunque sono già in vigore leggi molto dure contro l’apologia del nazismo. Ma anche contro l’uso pubblico del saluto romano.
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