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L’aria che tira, Feltri pensa di avere il microfono spento: “Mi sono rotto il ca***, me ne vado”

Attimi di vero imbarazzo si sono registrati durante l’ultima puntata de L’aria che tira. Il talk show di La7 condotto da Myrta Merlino decide di occuparsi dei due argomenti del momento: la guerra in Ucraina e la crisi dei migranti, con in primo piano lo scontro tra il governo italiano e le Ong. Ospite della conduttrice nello studio c’è il giornalista Goffredo Buccini. Collegati in video ci sono invece i colleghi Claudio Brachino, Peter Gomez e Vittorio Feltri. Ma è proprio mentre Buccini esprime la sua opinione sulle Ong che Feltri sbotta pensando di avere il microfono spento.

Vittorio Feltri

“Ha ragione Piantedosi, l’atteggiamento dell’Europa è scandaloso e stupido perché ci mette nei guai stupidamente”, così Goffredo Buccini commenta l’informativa sull’emergenza migranti, appena illustrata al Senato dal ministro dell’Interno. “Questo è poco ma sicuro”, gli dà man forte la Merlino. Ma, proprio quando Buccini riprende il filo del discorso, si sente un rumore in sottofondo. E, subito dopo, una voce fuori campo che esclama sbuffando: “Mi sono rotto il ca***, me ne vado!”.

La voce in questione è naturalmente quella del direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri. Una reazione inattesa la sua, considerato che fino a quel momento il giornalista era rimasto relativamente tranquillo. “È una materia della quale non ho nessuna competenza, non sono in grado di parlare di missili. Ho fatto il servizio militare, ma non ho sparato mai neanche un colpo perché mi hanno segregato in un ufficio del ministero e da lì sono uscito 15 mesi dopo”, aveva raccontato poco prima parlando del missile caduto in Polonia.

“Non capisco in base a quali elementi si possa dire che Putin ha perso la guerra. – aveva poi aggiunto Feltri – Io aspetterei prima di fare un’affermazione così decisiva. Perché no mi sembra che sia una mammoletta e che sia disposto a farsi travolgere dall’Ucraina, che sarà anche un Paese importante, ma non mi sembra all’altezza dell’ex Unione sovietica”.

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