Prima dell’incidente di Mestre, l’ultimo messaggio dell’autista dell’autobus. Alberto Rizzotto, l’autista del pullman che è precipitato a Mestre, aveva scritto un post su Facebook intitolato “Shuttle to Venice” un’ora e mezza prima della tragedia. Nel messaggio, ha condiviso la sua posizione all'”Hu Camping” di Marghera. Rizzotto, 40 anni, è deceduto insieme ad altri 20 passeggeri nell’incidente. Almeno 18 i feriti. Dopo la diffusione delle notizie sull’incidente, gli amici di Rizzotto hanno iniziato a commentare sotto il suo post, esprimendo crescente preoccupazione poiché conoscevano il percorso che stava seguendo. I loro messaggi sono rimasti senza risposta.
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Alberto Rizzotto, incidente di Mestre, l’ultimo messaggio dell’autista
Un’ora e mezza prima dell’incidente di Mestre, l’ultimo messaggio dell’autista del pullman, Alberto Rizzotto, su Facebook. I colleghi di Alberto lo descrivono come un autista preparato, con sette anni di esperienza nel settore. In queste ore, molti messaggi online stanno emergendo per commemorare la sua vita. Alberto Rizzotto era originario di Conegliano, ma viveva a Tezze sul Brenta ed era al volante dell’autobus coinvolto nell’incidente avvenuto la sera precedente a Mestre, che ha causato la sua morte e quella di altre 20 persone.
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Sul profilo Facebook di Rizzotto, una utente, Laura, ha condiviso un pensiero: “Così orgoglioso del tuo lavoro, avresti dovuto portarci tutti nella nostra festa di classe”. Alberto Rizzotto era un dipendente della Martini Bus, che aveva noleggiato il veicolo alla società La Linea in base a un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.
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Le ipotesi sull’incidente
Al momento dell’incidente, l’autista aveva caricato i turisti nel centro storico e li stava riportando al campeggio di Marghera. Sembra che avesse iniziato il suo turno solo 90 minuti prima, il che sembra escludere l’ipotesi di un colpo di sonno. Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea, ha sottolineato che l’autobus era nuovo e che Alberto era un bravo autista. Un video diffuso sembra suggerire l’ipotesi di un malore: “si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico – dice Fiorese – poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guardrail”. Proprio sul guardrail e sulle pessime condizioni della strada si concentrano le indagini. La morte di Rizzotto ha profondamente colpito chi lo conosceva, come dimostra il messaggio toccante di Tiziana su Facebook: “mi dispiace tanto! Speravo fosse un altro Alberto…”.
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