Sarà un’inchiesta ad accertare la responsabilità dell’incidente sul lavoro in cui ha perso la vita Anila Grishaj. La giovane, di origini albanesi, aveva 26 anni e da cinque lavorava alla Bocon, azienda specializzata nella produzione di surgelati, che si trova in via Montello a Pieve di Soligo. Ieri, martedì 14 novembre, è morta schiacciata da un macchinario dell’imballaggio al quale era rimasta incastrata. La macchina l’ha colpita schiacciandole le vertebre. È deceduta sul colpo. L’incidente è avvenuto poco dopo le 16.
Morte Anila, momenti di tensione davanti all’azienda
Momenti di tensione all’esterno dell’azienda di surgelati, nel Trevigiano: alcuni familiari della ragazza sono stati allontanati dai carabinieri, in quanto particolarmente agitati, riporta Leggo. Il papà, che non sarebbe stato avvisato della tragedia dall’azienda, ha preso a calci una fioriera. Stando a quanto si apprende, avrebbe voluto vedere il luogo dove è morta la figlia, ma gli è stato vietato poiché erano in corso i sopralluoghi.
Chi era Anila, la ragazza morta nell’incidente
Anila Grishaj viveva a Vergoman, borgata di Miane, con i genitori Agostin e Marjana, la sorella e un fratello. Sui social scorrono le foto, nelle quali la giovane sfoggiava sempre lo stesso contagioso sorriso. Aveva studiato e si era diplomata al turistico Verdi di Valdobbiadene. All’età di 21 anni era entrata alla Bocon, dove aveva fatto carriera. Ieri, poco prima della fine del turno di lavoro, la tragedia.
Morte Anila, il cordoglio e le proteste
«Una buona famiglia che vive da anni a Miane – dice il sindaco del piccolo comune, Denny Buso – Anila l’avevo conosciuta quando aveva partecipato nell’infopoint nella Mostra del vino, quando era studentessa. Siamo vicini ai familiari, siamo tutti addolorati».
La deputata Dem, Rachele Scarpa, spera che sia fatta piena luce sull’accaduto. “Apprendo con dolore e rabbia della morte di Anila Grishaj operaia alla Bocon di Pieve di Soligo, azienda già sanzionata dallo Spisal – ha scritto ieri sera l’onorevole Scarpa – Anila era un’operaia, una mia coetanea, una giovane lavoratrice morta sul luogo di lavoro, dove la vita la si prova a costruire, e dove non si dovrebbe mai rischiare di perderla. In attesa che si faccia chiarezza sulla dinamica, esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti i suoi cari. Presenterò ogni atto possibile per fare luce su questo episodio e per cercare che non ricapiti più”.