Una tragica vicenda avvenuta sette mesi fa, ma di cui solo ora emergono i particolari. A Roma un ragazzo di appena 18 anni, senza patente, aveva preso l’auto di lusso appena comprata dalla madre, una Bmw X4 M Competition da 510 cavalli, e si era messo a girare ad alta velocità per le strade della Capitale. Quasi inevitabile la perdita di controllo del veicolo che ha investito e ucciso un pedone in zona Tor Bella Monaca. Dopo l’incidente la madre del 18enne, accorsa sul posto, si era inventata una gigantesca bugia che però non le costerà il processo. Ma vediamo cosa è successo.
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La bugia della madre del 18enne senza patente
Secondo quanto ricostruito dal consulente della procura di Roma, l’ingegnere Mario Scipione, il 18enne senza patente che ha provocato la morte del passante 29enne Emmanuele Cleber Catananzi, aveva preso una curva a velocità troppo alta finendo per sbandare con la Bmw colpendo a morte Catananzi e andando infine a schiantarsi contro altre quattro autovetture parcheggiate. È a quel punto che è entrata in scena la madre.
“Guidavo io la macchina”, ha detto subito agli inquirenti la madre del 18enne senza patente. Peccato però che alla terribile scena dell’incidente avessero assistito diversi testimoni che hanno poi smentito questa versione. La donna in questo modo ha cercato di allontanare le gravi responsabilità dal figlio. Ma il tentativo è fallito.
La madre del ragazzo non finirà però sotto processo, visto che l’accusa di favoreggiamento non è valida se si è parenti di primo grado dell’autore del reato. Intanto il 18enne senza patente. D. Cecconi, verrà processato per omicidio stradale dopo che il pm Mario Palazzi chiuderà le indagini a suo carico. Una vicenda che però lascia l’amaro in bocca di fronte a questi comportamenti.
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