Tragedia questa mattina su via Nomentana, a Fonte Nuova, alle porte di Roma. Cinque ragazzi sono morti, secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco, dopo che l’auto su cui viaggiavano si è ribaltata per cause ancora da accertare. Una sesta persona che era a bordo della Fiat 500 è stata trasportata in ospedale. Sul luogo dell’incidente stradale, oltre al personale del 118, anche i carabinieri stazione Mentana e della compagnia di Monterotondo. Il ferito è stato trasportato all’ospedale Sant’Andrea. Secondo quanto apprende l’agenzia di stampa Agi, la causa principale dell’incidente sarebbe stato l’eccesso di velocità. Dei cinque ragazzi morti, tre maschi avevano 22 anni, mentre le due ragazze ne avevano 17. Alla guida dovrebbe esserci stato uno dei ragazzi deceduti, visto che l’automobile sulla quale viaggiava il gruppo è intestata alla madre.
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Secondo quanto riporta il quotidiano Tiburno.Tv, sulla Fiat 500 viaggiavano Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Leonardo Chiapparelli e Simone Ramazzotti, tutti di 22 anni, originari del quartiere Tor Lupara. Le due ragazze, Giulia Sclavo e Flavia Troisi, avevano 17 anni. Ieri Flavia aveva compiuto gli anni e forse il gruppo di ragazzi era uscito la sera proprio per festeggiare quella ricorrenza. Nel pauroso incidente stradale, che ha visto l’auto andare a sbattere contro un palo della luce e ribaltarsi più volte sbalzando fuori quasi tutti i passeggeri, sono morti sul colpo Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti e Flavia Troisi. Giulia Sclavo è deceduta all’alba al policlinico Umberto I di Roma, Leonardo Chiapparelli lotta invece tra la vita e la morte all’ospedale Sant’Andrea perché le sue condizioni sono giudicate gravissime.
Incidente stradale: una strage infinita
La notizia dell’ennesima strage della strada scuote l’opinione pubblica, anche se le persone sembrano ormai quasi tragicamente assuefatte. Soltanto a Roma sono tantissimi i giovanissimi che hanno perso la vita in questi ultimi mesi in un incidente stradale. Il caso che ha fatto più scalpore è sicuramente quello di Francesco Valdiserri, il ragazzo 18enne investito e ucciso nell’ottobre scorso da un’auto mentre camminava insieme ad un amico su via Cristoforo Colombo a Roma. In quel caso l’attenzione dei media è stata più forte perché Francesco era figlio di due giornalisti del Corriere della Sera molto noti nella Capitale.
#Roma, intervento dei #vigilidelfuoco per un drammatico incidente stradale intorno alle 2.30 di questa notte lungo la via Nomentana, nel comune di Fonte Nuova. Cinque giovani sono deceduti, gravemente ferito un sesto #27gennaio pic.twitter.com/kcnlb0yfhf
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) January 27, 2023
Il caso di Francesco Valdiserri e degli altri ragazzi morti
In quella triste occasione il padre di Francesco Valdiserri, il giornalista sportivo Luca, ha deciso di scrivere una lettera per ricordare il figlio appena scomparso. “Francesco era un ragazzo puro. – ha scritto Luca sul Corriere – Non l’ho detto io, ma chi ha dato di lui questa definizione è arrivato al centro del cuore di Fra. Le poche volte che ho litigato con lui è perché io facevo il cinico quando lui difendeva sempre i più deboli, a partire dalle squadre di calcio più scarse che partecipavano al Mondiale. Per lui, il Togo poteva tranquillamente vincerli. Prima di Roma-Barcellona, la notte della remuntada, il 10 aprile 2018, provò a convincermi che vincere 3-0 non era impossibile. Lui aveva la forza del sogno, io l’avevo perduta da tempo”.
“Cercate Fra nell’aria, cercatelo nella musica, cercatelo dentro di voi nel ricordo che vi ha lasciato. Gli avete voluto bene, vi ha voluto bene. – ha poi proseguito – Se anche uno solo tra i ragazzi che ci leggono non si metterà alla guida dopo aver bevuto, allora il nostro dolore sarà un po’ meno inutile. Se chi di dovere metterà n atto le misure possibili per evitare altre tragedie come la sua, allora Fra non sarà morto invano. Francesco non era un cantante, era il pezzo di una band, gli Origami Smiles. Da soli siamo perduti, insieme forse possiamo farcela”, questo il suo monito ai giovani.
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