Con l’inizio della fase 2, con lo spostamento di massa delle persone in auto, tornano anche a verificarsi gli incidenti stradali. Soltanto nell’ultima settimana in Emilia-Romagna se ne sono contati oltre una quarantina, per un totale di 67 feriti e 4 decessi. Sulla Riviera, in particolare, il primo weekend di parziale riapertura delle spiagge ha collezionato ben 7 sinistri, una vittima e cinque ricoveri in ospedale in condizioni moderatamente critiche, tra cui un bambino di 4 anni. E’ il timore, espresso anche dall’ Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, è che il prolungato lockdown abbia lasciato “strascichi nel comportamento alla guida. Siamo preoccupati perché sono stati rilevati troppi comportamenti scorretti”. Infatti, se un lato non negativo in questa pandemia lo si vuole ritrovare, bisogna guardare alle statistiche degli incidenti stradali. In un territorio vivace e trafficato tutto l’anno come il Comune di Rimini, nei primi mesi del 2020 gli incidenti stradali rilevati dalla polizia locale sono diminuiti della metà rispetto allo stesso periodo del 2019. E questo grazie al contributo dei mesi di quarantena forzata.
L’ente regionale, del resto, aveva già lanciato l’allarme all’inizio del mese per la “preoccupante escalation di incidenti stradali con vittime nella prima settimana di fase 2”, quando ancora il traffico stentava a decollare. Stando ai dati forniti dall’Osservatorio, infatti, mentre dal 26 aprile al 3 maggio si era verificato un solo incidente mortale e 7 sinistri con feriti, la settimana successiva il tragico bollettino conteggiava già 4 decessi e 19 feriti.
Di qui, l’appello del presidente Sorbi: “Il distanziamento sociale, che abbiamo imparato a conoscere e ad applicare costantemente, venga utilizzato anche sulla strada per permettere ai nostri riflessi “appannati” di riabituarsi a interagire nel complesso sistema della mobilità stradale”.
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