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Altra tegola sulla Juventus: dirigenza indagata per violazione del principio di lealtà

Indagine sulla Juve per violazione della lealtà sportiva. Otto tra dirigenti ed ex dirigenti della Juventus hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini per le cosiddette “manovre stipendi, partnership e agenti”. Si tratta di Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin e Cesare Gabasio. Alla notifica potranno seguire le archiviazioni oppure il deferimento e dunque il rinvio a giudizio oppure il patteggiamento.
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L’attuale rosa della Juventus durante un match europeo

La nuova inchiesta sulla Juventus

Nel caso del deferimento, il percorso per gli agenti passerà dalla segnalazione alla relativa Commissione federale. Il club torinese dovrà rispondere alle accuse della Procura della Figc, guidata dal procuratore Giuseppe Chiné. Ecco perché si è aperta l’indagine sulla Juve per violazione della lealtà sportiva. Tra i presunti reati contestati c’è la violazione del principio di lealtà sportiva, l’articolo 4.1, relativa a tutti e tre i filoni di inchiesta. L’inchiesta della Procura Figc, infatti, si somma agli altri appuntamenti di aprile: il 19 il club sarà di fronte al Collegio di garanzia del Coni per il giudizio di legittimità sulla penalizzazione di 15 punti in campionato.

Ora la Juventus avrà tempo fino al 27 aprile per presentare le sue controdeduzioni sui tre filoni di inchiesta. I dirigenti potranno chiedere di essere ascoltati o presentare una memoria difensiva. Il procuratore Figc, Chinè, ha invece a disposizione una finestra temporale di 30 giorni per decidere se archiviare il procedimento o se procedere col deferimento al Tribunale federale.

Se si arrivasse al deferimento, l’udienza sarà fissata entro 10 giorni dalla ricezione dell’avviso. Prima di ogni passo, però, la Juventus potrebbe decidere se attendere gli atti di deferimento o patteggiare, richiedendo l’applicazione di sanzioni su richiesta delle parti.

Juventus ricorso 100 pagine
Gli ex dirigenti della Juve indagati, da sn a dx: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici

Le manovre stipendi e gli altri club coinvolti

Il nucleo dei filoni di indagine riguarda le cosiddette “manovre stipendi”, relativa alle stagioni 2019-20 e 2020-21. L’accusa degli inquirenti è quella di aver alterato i propri bilanci. Ad aggravare queste manovre ci sarebbero poi le cosiddette “side letters”, accordi privati non consentiti dalla Figc.

Dopo la chiusura delle indagini si dovranno valutare anche le posizioni di diverse altre squadre. In questi giorni hanno ricevuto la visita di chi indaga anche Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari. Queste società avrebbero trattato a vario titolo “accordi confidenziali in operazioni di mercato senza provvedere al deposito della modulistica federale e/o provvedendo a depositare documenti recanti pattuizioni diverse da quelle concluse”. La procura federale attende quindi le conclusioni sulle partnership: la loro posizione è archiviata, ma potrà essere concretamente riaperta se ci saranno svolte.

Paulo Dybala, ex calciatore Juve, con la maglia della Roma 2022-2023.
Paulo Dybala, indagato per le inside letters, e prosciolto

Le posizioni di procuratori e calciatori nell’inchiesta

L’indagine sulla Juve per violazione della lealtà sportiva non si ferma al solo filone appena descritto. La Commissione federale dei procuratori attende atti di indagine sugli agenti coinvolti. Si tratta di Davide Lippi, Gabriele Giuffrida, Giorgio Parretti, Antonio Rebesco, Luca Ariatti, Silvio Pagliari, Giuseppe Galli, Michele Fioravanti, Luca Puccinelli, Tullio Tinti, Vincenzo Morabito.

A differenza di quanto si pensava all’inizio dell’inchiesta, non è coinvolto nessun calciatore, dunque non rischieranno una sospensione Dybala, Ronaldo, Cuadrado, Bonucci, Chiesa, Rabiot, Danilo, tra i più noti.

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