Si parla di “Industria 4.0” con riferimento a una imminente quarta rivoluzione industriale, che si avvale delle più avanzate tecnologie informatiche per aumentare la produttività delle imprese in termini sia qualitativi che quantitativi.
Per avvicinarsi al concetto di Industria 4.0 è necessario che le aziende introducano alcune tecnologie “abilitanti” come l’IoT, i big data, il cloud computing, la robotica, l’intelligenza artificiale, le interazioni machine-to-machine, in grado di ottimizzare al massimo la produzione manifatturiera, abbassare i costi, aumentare la qualità dei prodotti realizzati e utilizzare macchine e prodotti come fonte di informazione sulle abitudini dei consumatori.
Tecnologie complesse e di non facile applicazione, per le quali il governo ha predisposto importanti investimenti che ne incentivano l’utilizzo da parte delle aziende, troppo spesso sprovviste di strumenti e risorse necessarie per approcciarle e applicarle concretamente.
Oggi la necessità di innovare delle piccole e medie imprese italiane può essere soddisfatta con i numerosi strumenti che il governo e l’Europa hanno reso disponibili, e che costituiscono il Piano Industria 4.0: un insieme di misure organiche e complementari che favoriscono gli investimenti per innovazione e competitività.
Vediamo quali sono le principali e come è possibile accedervi.
1 – Industria 4.0 e il Credito di imposta e l’iper e super ammortamento
Introdotto con la Legge di Stabilità 2017 (art. 1, commi 15-15), con il Credito d’imposta per spese di Ricerca & Sviluppo il legislatore ha voluto incentivare in maniera importante la spesa privata delle aziende in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di innovarne processi e prodotti.
Con oltre il 50% di credito d’imposta sulle spese incrementali in ricerca e sviluppo, per un tetto di spesa fino a 20 milioni di euro (quadruplicato dagli attuali 5 mln), la misura prevede un iper e super ammortamento (Legge di bilancio 2017, art. 1, commi 8-13.) per l’acquisto di macchinari e tecnologie abilitanti Industria 4.0.
Nello specifico:
- Iperammortamento: supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing
- Superammortamento: supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing, inclusi i beni immateriali (software).
Pensati per aumentare la competitività delle imprese, i benefici si rivolgono a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa), indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico di attività, incluse le imprese italiane residenti all’estero, ma con una oggettiva attività sul territorio italiano o che abbiano commissionato attività di ricerca e sviluppo a imprese italiane.
Per gli investimenti in iper ammortamento superiori a 500.000€ per singolo bene è necessaria una perizia tecnica giurata da parte di ingegneri professionisti che certifichi che il bene possiede le caratteristiche tecniche abilitanti di Industria 4.0 (caratteristiche esplicitate negli allegati A e B della Legge di Stabilità 2017).
Si accede in maniera automatica in fase di redazione di bilancio tramite autocertificazione delle spese sostenute, con la possibilità di cumulare i benefici con le altre misure descritte di seguito.
Per saperne di più leggete il nostro approfondimento.
2 – Industria 4.0 e i finanziamenti alle imprese: La Nuova Sabatini e il credito all’innovazione
In merito all’accesso al credito, le PMI continuano a riscontrare difficoltà nel rapporto con le banche, minimizzando di conseguenza gli investimenti in beni e tecnologie.
La Nuova Sabatini (Legge di bilancio 2017, art. 1, commi 52-57) sostiene le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in tecnologie abilitanti Industria 4.0 con un contributo in conto interessi del 2,75% al 3,57% annuo, maggiorato del 30% nel caso di macchinari certificati per Industria 4.0, sui finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000€ e 2.000.000€.
L’obiettivo della misura è sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in beni strumentali, macchinari, impianti e attrezzature di fabbrica a uso produttivo, o tecnologie digitali come hardware e software che favoriscano l’innovazione dell’impresa. I beni devono necessariamente essere nuovi. Il contributo copre parte degli interessi pagati dall’impresa sui finanziamenti erogati da istituti bancari convenzionati con il Mise, che attingono a un apposito plafond della Cassa Depositi e Prestiti o alla provvista ordinaria, e prevede un accesso privilegiato al Fondo centrale di Garanzia nella misura massima dell’80%.
Il beneficio è cumulabile con le altre misure descritte in questo articolo e si rivolge a tutte le PMI italiane, indipendentemente dal settore economico in cui operano.
3 – Industria 4.0, i brevetti e la proprietà intellettuale: il Patent Box
Il Patent Box (Decreto 30 luglio 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico) è una riduzione delle aliquote IRES e IRAP sui redditi derivanti da beni immateriali che arriva fino al 50% del reddito. Per beni immateriali si intendono brevetti industriali, marchi registrati, disegni e modelli industriali, know how e software protetto da copyright, per i quali è prevista una tassazione agevolata sui redditi che derivano dal loro utilizzo.
L’agevolazione consiste nella riduzione delle aliquote IRES e IRAP su tutti i redditi d’impresa connessi all’uso diretto o indiretto di beni immateriali, sia nei confronti di controparti terze che di controparti correlate all’azienda che ne detiene la proprietà intellettuale.
Il beneficio è dato a condizione che il contribuente conduca attività di ricerca e sviluppo connesse allo sviluppo e al mantenimento dei beni immateriali. Possono accedere tutti i soggetti titolari di reddito di impresa di ogni tipologia: società di capitali o di persone, ditte individuali, enti commerciali, inclusi i soggetti residenti all’estero ma con organizzazione stabile in Italia.
L’obiettivo della misura è rendere il mercato italiano attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri in ricerca e sviluppo, e al contempo favorire il rientro in Italia di beni immateriali detenuti da imprese italiane all’estero ed evitarne la ripetizione.
Il beneficio è cumulabile con le altre misure descritte in questo articolo.
4 – Industria 4.0, start up e PMI innovative
Con la Legge di Stabilità 2017 (art. 1, commi 66-68), le agevolazioni per Start Up e PMI Innovative sono state estese e rafforzate con l’obiettivo di sostenere le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di vita, favorendo l’accrescimento di un ecosistema nazionale che funga da motore all’innovazione, alla crescita e alla competitività.
La misura prevede interventi di vario tipo:
- agevolazioni pratiche che assimilano le PMI innovative alle Start up, come la possibilità anche per le Srl di emettere piani di incentivazione in equity agevolati fiscalmente, o la possibilità di praticare l’equity crowdfunding per la raccolta di nuovi capitali di rischio
- misure che favoriscono l’investimento in capitale di rischio, come le detrazioni fiscali fino al 30%, la possibilità di cedere le perdite a società quotate sponsor, o l’esonero dalla disciplina fallimentare ordinaria in caso di insuccesso e da quella sulle società in perdita sistematica
- la possibilità per le startup di successo di convertirsi agilmente in PMI innovative
- detrazioni IRPEF per investimenti fino a 1.000.000€ e dell’imponibile IRES fino a 1.800.000€ pari al 30%
- Altri servizi come la Italia Startup Visa per attrarre imprenditori innovativi.
Maggiori informazioni su Industria 4.0, e la lista completa delle agevolazioni sono disponibili sul sito del Mise.