L’avanzare delle nuove tecnologie ha scosso il mondo del lavoro. Macchine con l’intelligenza artificiale e robot completamente autonomi mettono a rischio il posto di lavoro di molte persone. Eppure secondo alcuni esperti l’industria 4.0 non toglierà lavoro ma creerà nuove opportunità.
Il tema del rapporto tra tecnologia e lavoro è tornato al centro del dibattito pubblico. Non si tratta di una discussione nuova: la paura della distruzione di lavoro come conseguenza dell’introduzione di nuovi strumenti tecnologici emerge tra i lavoratori.
La nuova Rivoluzione industriale appare caratterizzata da tecnologie sempre più disponibili a basso costo per le imprese e le persone, destinate ad evolvere con ritmi e contenuti imprevedibili.
Troppo spesso però il tema viene affrontato unicamente dal punto di vista delle novità tecnologiche e declinato nei capitoli degli investimenti e della politica industriale, lasciando in secondo piano l’enorme impatto sul mercato del lavoro. Lo spettro dell’automazione si aggira, ma il lavoro rischia di essere sostituito da robot governati da sofisticati algoritmi?
Quale sarà l’impatto sull’occupazione dell’Industria 4.0
Secondo una ricerca dell’Università di Oxford i robot e l’intelligenza artificiale inseriti nelle imprese non causeranno una significativa diminuzione nel numero dei dipendenti. Anzi creeranno diverse nuove figure lavorative. Sicuramente però ci sarà un ricambio. Molti lavori che possiamo definire come manuali verranno interamente fatti dalle macchine. Starà ai dipendenti riuscire ad aggiornare il proprio bagaglio di competenze per ritagliarsi un ruolo nella gestione dei macchinari o dei dati che questi forniranno all’impresa. Ci sono fondamentalmente dei passaggi che un lavoratore può compiere per rispondere al meglio a questo cambiamento.
Come si possono sfruttare le nuove tecnologie?
Imparare a maneggiare e gestire i nuovi macchinari può essere il modo più semplice per conservare il proprio posto in fabbrica. Ma non solo, può rappresentare anche una crescita professionale. A breve gli oggetti dell’ Internet of Things e l’intelligenza artificiale verranno usati in tutte le aziende. Sia nelle imprese che nelle istituzioni. Specializzarsi in questo campo significa poter rispondere a un’offerta lavorativa che è in continua espansione.
Non tutti però hanno un livello di preparazione tale che li mette in rapporto paritario con le nuove tecnologie. Molti dipendenti non sono mai stati formati su innovazioni come robot o Industrial Internet of Things. In futuro sarà necessario che aziende, governi ed enti privati organizzino dei corsi di formazione specifici, con lo scopo di facilitare l’interazione uomo-macchina sul posto di lavoro. Il dipendente dovrà essere bravo a cogliere quest’occasione senza considerarla come una fine ma come un nuovo inizio.
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I vantaggi dell’automazione
A livello nazionale e globale l’Industria 4.0 secondo gli esperti porterà a un maggiore benessere. I Paesi che investiranno nelle nuove tecnologie secondo l’Università di Oxford potrebbero avere una crescita del PIL tra il 5 e il 10% nei prossimi 15 anni. Questo aspetto aiuterà anche la popolazione. Molti credono che potrebbe essere inserita una tassa sui robot che porti a un reddito universale da destinare a coloro che sono disoccupati o alla ricerca di un nuovo lavoro.
I cambiamenti all’orizzonte saranno un’occasione per rivalutare alcune competenze, ma anche per ripensare il nostro concetto di lavoro. In futuro, insomma, ci sarà più spazio per modelli produttivi che daranno alle persone più tempo libero da trascorrere. La tecnologia, dunque, ci libererà sempre di più dalla fatica della quotidianità e il risultato sarà una relazione più positiva con il lavoro e con le persone.
La tecnologia e l’innovazione saranno in grado di creare più posti di lavoro di quanti ne andranno perduti a vantaggio dei robot. Perché l’uomo, così come ha sempre fatto dalla Rivoluzione Industriale in avanti, non smetterà di creare nuovi tipi di lavoro, nuove industrie e nuovi modi di guadagnare.
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