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Gli infermieri italiani denunciano il complottista Stefano Montanari

Stefano Montanari, sedicente scienziato, no-vax militante, è stato denunciato dalla Federazione Nazionale Infermieri per le vergognose teorie complottiste sul coronavirus e sui vaccini che da tempo va diffondendo. Panzane del tipo: “La pandemia è un’invenzione dei poter forti per esercitare il controllo sui cittadini”; “Il virus è stato creato in un laboratorio cinese”; “Gli anziani non corrono rischi”; “Le mascherine fanno ammalare di cancro”. A un certo punto gli infermieri, che da mesi stanno in prima linea per combattere il virus e curare i malati, non ci hanno visto più. E lo hanno denunciato.

Non ce l’hanno fatta più a vedere il loro impegno deriso, vilipeso, ridicolizzato da un apprendista stregone che fomenta gli istinti peggiori delle persone facendo leva sulla paura. E così la FNOPI (Federazione Nazionale Infermieri) ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di denunciare Stefano Montanari “a seguito delle gravi affermazioni sulla diffusione, contenimento e cura del #COVID 19 e per le tesi complottiste anti-vaccinali, contenute in vari video ed interviste”.

La FNOPI ha pubblicato inoltre un post della pagina Liberiamoci dalla Matrix che nel frattempo è stato cancellato. Il contenuto del videointervento che viene linkato nel post è questo: Stefano Montanari che si vanta del “premio a livello mondiale” a cui ha successivamente rinunciato e parla di “epidemia inventata” e “imbecilli che continuano a crederci”, mentre il vaccino “porterà denaro e corruzione” e se la prende con chi “viaggia in automobile con la mascherina, che è pericolosissimo”. La maggior parte dei video è stata intanto rimossa da Youtube. Guarda caso.

A marzo, invece, era stato il Patto Trasversale per la Scienza a presentare alle Procure di Modena e Ancona un esposto penale contro Stefano Montanari, per le gravi affermazioni sulla diffusione, contenimento e cura del SARS-CoV-2 e della malattia COVID 19 e per le tesi complottistiche anti-vaccinali, contenute in vari video ed interviste dello stesso. Il PTS chiedeva all’Autorità Giudiziaria, così come oggi fanno gli infermieri, di accertare se sussistano i presupposti di illeciti penali in questi video ed in particolare l’ipotesi di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico (Articolo 656 del Codice Penale).

 

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