Il corso di ingegneria gestionale è sicuramente fra i più popolari fra i giovani. Offrendo competenze trasversali permette di avere maggiori sbocchi di lavoro e offrire un mindset vincente. Il laureato o la laureata in ingegneria gestionale possono infatti collocarsi ottimamente nel mondo del lavoro. Ecco qualche statistica per capirne di più
Le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) sono sempre più scelte dai giovani italiani. Fra le caratteristiche più apprezzate c’è sicuramente la possibilità di trovare un lavoro soddisfacente, la forte propensione all’internazionalizzazione e l’acquisizione di competenze immediatamente spendibili.
Tale tendenza è stata fotografata da diversi studi statistici, i quali hanno cercato di capire qual è l’affluenza a questi corsi a livello nazionale e come è possibile garantire un accesso equo a tutti i potenziali candidati. Una posizione di rilievo è occupata dalla laurea in ingegneria gestionale. Questo corso di laurea permette di accedere ai livelli più alti del management pubblico o privato, di lavorare come consulente o anche di operare nella pubblica amministrazione. Secondo alcune statistiche, infatti, il RAL di un ingegnere gestionale è di molto più alto rispetto alla media nazionale.
Ingegneria gestionale: dati e statistiche
Secondo uno studio del MIUR datato 2020, nel 2018 i laureati triennali in ingegneria sono stati 19194 uomini e 6609 donne. I laureati magistrali, invece, sono rispettivamente 16901 contro 8429. Queste statistiche ci comunicano sia la volontà dei giovani a concludere il ciclo di studi primario, sia un progressivo aumento delle laureate donne in materie STEM. Basti pensare che 15 anni fa, secondo AlmaLaurea, le donne laureate in ingegneria erano solo 1.150 l’anno.
I dati AlmaLaurea (datati 2017) ci dicono inoltre che i laureati in materie STEM sono il 26,5% dei laureati complessivi. Ciò significa che oltre ¼ degli studenti che arriva al titolo abbia una formazione prettamente scientifica. Parlando di laurea magistrale, ingegneria gestionale si colloca al secondo posto per numero di laureati STEM, preceduto solo dal corso a ciclo unico di architettura e ingegneria civile.
Molto interessanti anche i dati relativi allo stipendio medio mensile a 5 anni dal titolo. I dati AlmaLaurea 2019 ci dicono che nell’ambito STEM la media retribuitiva netta mensile si aggira fra i 1375 e i 1699 euro mensili. Nell’ambito ingegneristico tale cifre salgono: da 1607 a 1792 euro. Le retribuzioni sono quindi più alte e si riduce anche parzialmente il gap fra uomini e donne nella busta paga.
Quali sono le nazioni con più ingegneri?
I laureati italiani in ingegneria, rispetto alla popolazione complessiva, sono statisticamente rilevanti. I dati si avvicinano infatti alla media europea. Tuttavia in valore assoluto l’Italia, essendo un paese non eccessivamente popolato, non rientra nella top 10 mondiale degli ingegneri annualmente laureati. Questa classifica è dominata dalla Federazione Russa (454.436 laureati/anno), Stati Uniti (237.826 laureati/anno) e Iran (233.695 laureati/anno).
Per fortuna la situazione sta cambiando: la nascita di nuovi corsi di laurea e il crescente interesse dei giovani per queste materie stanno contribuendo ad aumentare la percentuale di ingegneri sul totale di laureati. Si tratta della dimostrazione che le competenze trasversali e spendibili sono sempre fra le più apprezzate.