Vittorio Sgarbi diede della “capra”, e altri insulti, a Mara Carfagna nel 2020. La deputata, che allora militava in Forza Italia, era viceministra della Camera e chiese a Sgarbi di indossare la mascherina. La richiesta provocò una raffica di insulti da parte dello stesso. Carfagna decise allora di denunciarlo, e il critico deve ora comparire di fronte alla Giunta delle Autorizzazioni della Camera. Ecco che cosa rischia.
>>>>>Sgarbi, furiosa lite con Morgan: “Mi hai pugnalato”, “Sei un topo!”
Insulti di Vittorio Sgarbi a Mara Carfagna, ecco cosa rischia
L’attuale sottosegretario alla Cultura, sindaco di Sutri, prosindaco di Urbino, assessore alla bellezza del Comune di Viterbo e consigliere regionale della Lombardia, Vittorio Sgarbi, ha il turpiloquio facile. Mara Carfagna non ha fatto scivolare i suoi insulti e ora, davanti alla Giunta delle Autorizzazioni della Camera, l’intellettuale deve giustificare il suo atteggiamento.
Il settantenne ferrarese, infatti, rischia una nuova sospensione e un’ammenda di circa ventimila euro. La Giunta deciderà sulla sindacabilità delle accuse e dunque sull’uso o meno dell’immunità parlamentare.
Il verbale adottato dalla commissione che lo indaga riporta una trascrizione eloquente. “Abbiamo visto l’inaudito richiamo, l’arroganza di una vicepresidente della Camera che con aria da maestrina o da preside mi ha detto di mettere la mascherina. Ma chi c… sei ? Nel suo ordine, basato sulla sua assoluta ignoranza, sembrerebbe che da parte mia ci fosse stato un gesto polemico. Io la mascherina ce l’avevo, la tenevo legata agli occhiali, un poco lasca. Nessuno ha detto che devo indossare la mascherina alle orecchie, ignorante. Spero di non vederla più e di non salutarla. Io la mascherina la indosso come voglio e farei meglio a non indossarla perché fa male. Serve solo il distanziamento sociale. Capra!”.
Leggi anche: Sgarbi affossa Sanremo, edizione miserabile.