Internet of things è in continua crescita, anche in Italia. Secondo i dati forniti dall’osservatorio Internet of things della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato di ‘internet delle cose’, cioè di tutti quegli oggetti, o quei luoghi, connessi alla rete e quindi intelligenti, ha raggiunto nel 2016 ben 2.8 miliardi di euro, con una crescita del 40% rispetto al 2015.
A spingere questa crescita vorticosa è stata senza dubbio lo smart metering gas, l’obbligo per le aziende che si occupano di riscaldamento domestico di mettere in servizio almeno 11 milioni di contatori connessi alla rete entro il prossimo anno. Anche il comparto smart car funziona bene, così come lo smart building. Ancora troppo pigre, invece, le nostre città intelligenti.
Internet of things: dati di mercato e oggetti più richiesti
Molto richieste le soluzioni intelligenti e connesse per la sicurezza degli edifici, delle case, dei negozi, delle aziende grandi e piccole. È il settore dello smart building, che copre 510 milioni di euro, il 18% de mercato e che ha conosciuto lo scorso anno una crescita del 45%. La sicurezza legata alla logistica e ai trasporti vale 250 milioni, il 9% del mercato, e copre 800 mila mezzi circolanti in Italia. Come già dettagliato in un articolo precedente, l’uso di dispositivi connessi per la casa vale 185 milioni di euro, il 7% del mercato, con una crescita del 23% rispetto al 2015. Sono particolarmente richiesti oggetti connessi per la sicurezza e la gestione degli elettrodomestici. In totale, sono in tutto 14,1 milioni gli oggetti connessi alla rete, anche grazie alla connessione via smartphone.
Troppo poco smart le nostre città
L’uso di dispositivi intelligenti per i servizi urbani, dalla sicurezza al traffico, passando per i servizi sociali, è ancora scarso nelle nostre città e questo spiega perché nel mercato internet of things il comparto smart city vale solo 8% del totale, pari a 230 milioni di euro.
Oggetti ispirati alla logica di internet of things trovano applicazione su 200 mila mezzi del trasporto pubblico, monitorati da lontano, e nei pali della luce, 650 mila in tutto, che possono regolare spegnimento e accensione.