Abbiamo intervistato la Dott.ssa Janet De Nardis, founder e art director di Roma Web Fest, il Festival made in Italy sulle web series. L’edizione 2017 è alle porte (si svolgerà dal 24 al 26 novembre al Maxxi di Roma) e la dott.ssa De Nardis ci svela, in anteprima, tante novità su di sé e sulla quinta edizione!
Janet De Nardis è attrice, autrice, giornalista, conduttrice. La sua voglia di mettersi in gioco e d’imparare sempre cose nuove l’ha fatta diventare, a sua volta, Docente all’Università La Sapienza di Roma del corso in “Web series e produzioni multimediali” presso il dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo. Se il suo curriculum è ricco e trasversale, lo è ancora di più il suo carattere: solare, brillante, curiosa. In una parola, “creativa”, come lei stessa ama definirsi. Ecco cosa ha raccontato a business.it, media partner del Roma Web Fest 2017. <<Amo leggere, scrivere, condurre, recitare. Tutte queste cose fanno parte di me perché mi danno l’opportunità di sperimentare ogni ambito artistico. Mi permettono di crescere, di evolvermi come persona, offrendo la possibilità di affrontare nuove sfide ogni giorno>>.
È così che è nato il Roma Web Fest?
<<Esatto! L’idea di creare un festival tutto italiano incentrato sulle web series è nato nel momento in cui ho messo a frutto tutte le mie conoscenze e competenze, acquisite in precedenza. In particolare, mentre presenziavo al TIFF ho assistito all’incontro tra un produttore cinematografico americano e alcuni giovani che gli stavano mostrando qualche puntata della loro web series. Il produttore era entusiasta, eppure l’anno precedente questi ragazzi avevano proposto esattamente la stessa opera, sotto forma di sceneggiatura, senza essere degnati del minimo sguardo. In quel preciso istante ho intuito le potenzialità delle web series e quanto poteva essere importante la vetrina di un evento internazionale com’è appunto stato ideato il Roma Web Fest>>.
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Quali sono gli obiettivi di un festival tanto lungimirante quanto seguito?
<<In primo luogo, farsi notare. A mio parere moltissimi giovani italiani possiedono talento, idee e progetti che, però, non trovano i canali giusti di mercato. Per questo, il Roma Web Fest si pone l’obiettivo di far conoscere questi giovani talenti e le loro opere, per poi introdurli nell’ambito della produzione e distribuzione cinematografica e televisiva. Il mio ruolo di docente all’Università ha avuto il medesimo e complementare scopo: quello di formare ragazzi e ragazze nel saper creare prodotti multimediali seriali. Saper passare dal teorico al pratico, affinché sappiano spendere queste competenze anche per le aziende, che oggi richiedono capacità di scrittura e ideazione ancora maggiori rispetto al passato. Farsi “vedere” attraverso un prodotto video può aprire il canale dei “brand content”, oggi molto ricercato e sfruttato sopratutto dalle griffe di moda. Il Festival ha, infatti, anche un Bando appositamente dedicato ai Fashion Film>>.
Cosa può dirci sulla imminente V edizione del Festival?
<<La quinta edizione del Roma Web Fest aggiungerà qualcosa di nuovo alle precedenti, come lo è stato ogni anno, fin dalla prima. Il successo è stato esponenziale, parallelamente alla consapevolezza della qualità delle web series. Inizialmente questi contenuti così in voga oggi, erano ritenuti di serie B. Per questo il lavoro del Festival è stato anche quello di creare dei collegamenti con le istituzioni che legittimassero questi prodotti multimediali attraverso bandi e leggi regionali. Inoltre, abbiamo cercato di far conoscere le nostre migliori opere ai brand più importanti. Oggi, ogni maison che si rispetti ha già sperimentato con successo il racconto del proprio marchio attraverso una web serie. Noi non facciamo altro che privilegiare questi incontri, anche a livello internazionale, sproniamo i giovani a presentare progetti e incoraggiamo collaborazioni con produttori, distributori e brand come Sky, Mediaset etc. infine, lo scopo più importante, è quello che hanno tutti i festival: selezionare le opere più significative individuando contenuti di qualità nel mare magnum delle creazioni che ci vengono presentate. E, ovviamente, premiamo i migliori nelle varie sezioni>>.
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Perché le web serie hanno tanto successo? Qual’è il valore aggiunto rispetto ai prodotti multimediali tradizionali?
<<Il format breve è l’asso vincente delle web series. In questi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio cambiamento delle nostre abitudini: abbiamo i minuti contati per svolgere le attività quotidiane, per questo, quando necessitiamo di qualche minuto di svago mentale, lo vogliamo facile e veloce! Non dimentichiamo, inoltre, che ci affezioniamo a personaggi e storie, amiamo la serialità. Ecco quindi che la web serie unisce il breve formato al racconto di una storia che possiamo riprendere quando vogliamo, a personaggi che possiamo incontrare ancora una volta perché hanno toccato la nostra emotività. La tv non funziona più per il target giovanile poiché è statica. Il nostro modo di vivere ha cambiato il nostro modo di fruire serie e film. Perché aspettare una puntata ad un determinato orario in tv se posso vederla quando voglio, in poco tempo, magari sull’ipad al parco?>>.
Cosa le hanno lasciato le recenti edizioni del Roma Web Fest? E cosa si aspetta dalla prossima?
<<Il lascito delle edizioni precedenti è stato grande. Attraverso ognuna di esse sono cresciuta, ho imparato a relazionarmi con ospiti internazionali e ho potuto mostrare opere di giovani talenti italiani, mettendoli in contatto con altri filmmakers stranieri. La sinergia che si crea è incredibile, sopratutto per quanto riguarda opere di culture differenti dalla nostra. Ogni nazione propone prodotti narrati in modo diverso, ed è importante vedere come siano di ispirazione dall’uno all’altro. Quest’anno mi aspetto qualità sempre maggiore, insieme alla consapevolezza che le web series sono il prodotto multimediale di cui il nostro mercato produttivo e distributivo ha bisogno oggi>>.
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Un’ultima curiosità: ha una web serie prediletta?
<<Ce ne sono molte a dire il vero. Di quest’anno non voglio svelare nulla. Delle edizioni precedenti dico Arthur, diretta da Nick Rusconi, Preti e Stuck, The Chronicles of David Rea, di Ivan Silvestrini, Esami di Edoardo Ferrario>>.
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