Subito dopo la vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni del 25 settembre è inevitabilmente partito il toto-ministri di quello che sarà quasi certamente il governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Tanti i nomi che stanno uscendo fuori dal cilindro della coalizione formata da Lega, Forza Italia e FdI. Tra questi però qualche incauto giornalista ha inserito anche quello di Licia Ronzulli. La parlamentare super berlusconiana verrebbe data addirittura come papabile ministro della Salute. Proprio lei che è considerata la ‘peggior nemica’ dei no vax. E allora i social si scatenano.
Nella lista dei possibili ministri del nuovo governo Meloni ci sono i vertici di FdI, come ad esempio Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida e Ignazio La Russa. Anche il magistrato Carlo Nordio e l’ex presidente del Senato Marcello Pera potrebbero ottenere uno scranno ministeriale. Gli altri nomi sul tavolo sono quelli di Adolfo Urso, Fabio Rampelli, Giulia Bongiorno in quota Lega e Antonio Tajani, ma soprattutto Licia Ronzulli, in quota Forza Italia.
In particolare, a qualcuno è venuto in mente di accostare il nome della Ronzulli al ministero della Salute. Ed è così partita una inevitabile bufera social contro di lei. “Per favore potete ritwittare che chi ha votato centrodestra vuole un medico competente alla Sanità e non la badante Ronzulli? – scrive qualcuno – Gli italiani non vogliono la Ronzulli come ministro della Salute. La Meloni deve ascoltare chi l’ha votata”.
Ma i commenti di questo genere sono migliaia, tanto da far diventare subito trend l’hashtag #Ronzulli. “Siamo in milioni a non volere la Ronzulli come ministro della Sanità”, fa sapere un altro. “La ex badante Ronzulli alla Sanità? Volete farci inc… prima ancora di cominciare?”, avverte un altro commentatore. “Cara Giorgia Meloni. – qualcuno si rivolge alla premier in pectore – Ti ho votata, ho creduto nel cambiamento, ma da medico se alla salute ci metti la Ronzulli farai la fine dell’amico Salvini alla velocità della luce. Vogliamo gente competente per ogni ministero. Vogliamo un cambiamento”.
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