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Nasce l’IRA europeo: ecco in cosa consiste il nuovo sussidio basato sul modello americano

Nasce l’Ira europeo sulla base dell’esempio americano. La notizia è arrivata da Parigi: gli Stati europei stanno convergendo verso una forma di finanziamento comunitario per fronteggiare i massicci sussidi statunitensi (e non solo) nel campo delle tecnologie verdi. Ad annunciare l’imminente creazione di un Inflation Reduction Act (IRA) “europeo” sul modello di quello Usa. “Siamo sul punto di avere questo Ira europeo, questo si giocherà al Consiglio europeo, nei prossimi giorni“, ha detto il ministro francese. Come ha riportato l’ansa, intervistato da radio France Inter, Le Maire si è mostrato fiducioso rispetto al piano presentato dalla Commissione europea per fronteggiare le centinaia di miliardi di dollari del grande piano Usa. Dal 1 gennaio 2023 infatti è entrato in vigore negli Usa di un pacchetto legislativo di circa 400 miliardi di dollari che agevolerà imprese e famiglie nella transizione green. Una quantità di sussidi senza precedenti, e che sta facendo tremare le industrie europee, e in particolare quelle dell’auto tedesche e francesi, che temono di non poter reggere la concorrenza. Basti pensare che l’Ira americano prevede un credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di un’auto elettrica nuova, e di 4mila dollari per una usata.

Cos’è l’Inflation Reduction Act (IRA)?
Qualche mese fa, Biden ha firmato la legge sulla riduzione dell’inflazione (Inflation Reduction Act of 2022, IRA), che ha porta gli Stati Uniti a un passo gigantesco verso il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi, contribuendo allo stesso tempo a stimolare lo sviluppo di una serie più ampia di tecnologie energetiche pulite critiche da diffondere a livello globale. Lo scopo finale dell’Inflation reduction act, è quello di convincere le imprese a tornare a investire negli Stati Uniti, oltre a concedere robuste agevolazioni fiscali alle famiglie per convincerle a comprare americano. Gli oltre 369 miliardi di dollari investiti nel disegno di legge contribuiscono a far progredire soluzioni climatiche come l’energia eolica e solare, l’energia nucleare, la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, l’energia geotermica e i combustibili a zero emissioni di carbonio e includono importanti disposizioni per ridurre le emissioni di metano. Come ha detto il Presidente Biden, “l’IRA è l’azione più aggressiva di sempre per affrontare la crisi climatica e rafforzare la nostra sicurezza economica ed energetica“.
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IRA di Biden Vs IRA europeo
Come ha riportato il quotidiano online Scienza in rete, dopo una prima fase, in cui il piano di Biden era stato accolto positivamente sia a livello nazionale sia internazionale, i primi a protestare sono stati i sudcoreani nel mese di settembre 2022, poiché i veicoli elettrici prodotti da Hyundai in Corea del Sud resterebbero esclusi dal credito d’imposta previsto dall’IRA. Sul fronte europeo i più attivi sono stati il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. Già a fine ottobre i due erano d’accordo sul fatto che l’UE non poteva rimanere ferma se Washington portava avanti il suo piano. Sempre il presidente francese a dicembre ha accusato l’IRA di frammentare l’Occidente. Il piano americano, infatti, escluderebbe dal mercato anche prodotti europei, e sebbene Biden neghi che questo fosse l’obiettivo, alcune aziende europee hanno iniziato a investire negli Stati Uniti.


Il Vecchio continente reagisce: nasce l’IRA europeo
La preoccupazione per gli effetti dell’IRA è giunta sino a Bruxelles. Infatti, il 25 ottobre 2022 Bjoern Seibert, capo di gabinetto della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha incontrato a Berlino il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Pyle, per discutere una serie di questioni prioritarie, tra cui la ricostruzione dell’Ucraina. Inoltre, durante l’incontro, Seibert e Pyle hanno lanciato la task force USA-UE sull’Inflation Reduction Act per affrontare le preoccupazioni sollevate dall’UE in relazione all’IRA. A inizio dicembre era circolata l’ipotesi che l’UE sollevasse la questione dell’IRA presso l’Organizzazione mondiale del commercio, mentre il presidente francese ha rilanciato l’idea, già proposta nel 2017, di un “Buy European Act”. In un discorso al World Economic Forum di Davos, la von der Leyen ha affermato che l’UE deve aumentare i fondi per le tecnologie pulite per contrastare la politica di aiuti americana e ha proposto modifiche temporanee alle norme sugli aiuti di Stato.
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Al momento però non ci sarebbe ancora un piano ben definito per il nuovo IRA europeo in arrivo. Intanto quello che sappiamo è che il piano europeo pubblicato il primo febbraio include proposte per aumentare i livelli di aiuti di Stato per consentire all’Europa di competere con gli Stati Uniti come hub di produzione di veicoli elettrici. Von der Leyen ha proposto di allentare le regole sugli aiuti di Stato per gli investimenti nelle energie rinnovabili fino alla fine del 2025, riconoscendo anche che non tutti i paesi dell’UE saranno in grado di offrire sussidi nella stessa misura della Francia o della Germania. Gli Stati membri dell’UE decideranno se vogliono sostenere le proposte della Commissione al vertice del 9-10 febbraio.

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