Forse alla fine quel drammatico momento è arrivato davvero: la guerra è scoppiata. L’Iran ha lanciato l’operazione “Soleimani Martire” sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio partita dal territorio iraniano si è abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa. La televisione iraniana sostiene che gli attacchi con i missili alle basi Usa in Iraq hanno provocato 80 morti.
“L’Iran ha lanciato 15 missili, di cui quattro non hanno centrato il bersaglio”, afferma un funzionario americano citato dai media Usa. Secondo la tv di Stato iraniana, ci sarebbe stata anche una seconda ondata di attacchi. “Se dovessero esserci morti sono molto pochi”. Così, riportano i media. “Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata”. Lo twitta Donald Trump.
Nell’attacco missilistico dell’Iran contro la base americana di al-Asad in Iraq sarebbero rimasti colpiti alcuni iracheni. Lo riporta la Cnn citando fonti della sicurezza di Baghdad e spiegando che non si hanno conferme al momento se si tratti solo di feriti o di morti. Nessuna notizia nemmeno sul numero delle persone coinvolte. Intanto caccia militari americani partiti da una base Usa negli Emirati Arabi avrebbero sorvolato i cieli della Siria nell’area di Deir Ezzor, ad est del Paese. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando l’agenzia di stampa siriana Sana. Mentre caccia iraniani sono entrati nello spazio aereo iracheno.
Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un’area di sicurezza – secondo quanto appreso dall’agenzia Ansa – e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi. “Dobbiamo assicurare la sicurezza” delle truppe mettendo anche fine alle non necessarie provocazioni dell’amministrazione e chiedendo all’Iran di cessare la violenza: “L’America e il mondo non possono permettersi una guerra”. Lo afferma la speaker della Camera Nancy Pelosi.
Da Teheran il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane ha annunciato come “la feroce vendetta” per l’uccisione del generale Soleimani è iniziata e ha affermato che l’operazione iniziale si è conclusa con successo e che la base di al-Asad, contro cui sarebbero stati lanciati almeno 35 missili, “è stata completamente distrutta”. L’Iran minaccia quindi “azioni ancor più devastanti” se gli Usa dovessero decidere di rispondere. “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio – avvertono le Guardie Rivoluzionarie – Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran”.
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