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Pivetti, non solo il caso-mascherine: spunta anche una brutta storia di riciclaggio

Altri guai per Irene Pivetti. Dopo il polverone che si è alzato per l’indagine per presunta frode in commercio di mascherine, l’ex presidente della Camera risulta coinvolta in un’altra inchiesta giudiziaria: è indagata, insieme ad altre 5 persone, per riciclaggio. Secondo quanto riporta AdnKronos, la Guardia di finanza di Milano ha effettuato perquisizioni nella sua abitazione e nelle sedi di alcune società riconducibili all’ex presidente della Camera, acquisendo documenti e materiale informativo. Il fascicolo sarebbe stato aperto da tempo in Procura a Milano e oggi sono state effettuate perquisizioni e acquisizioni di documenti.

Il nuovo fascicolo – si legge su Open – riguarderebbe sempre operazioni di import-export con la Cina, ma sarebbe slegato dall’indagine sulle mascherine. Un altro filone, dunque. Al centro degli accertamenti sul riciclaggio è finito il gruppo Only Logistics Italia, presieduto dall’ex esponente del Carroccio e già finito sotto indagine per il caso mascherine scoppiato nelle scorse settimane. Una delle imprese del gruppo ha sede a Milano. Gli inquirenti si concentrano su una serie di complesse operazioni commerciali tra Italia e Cina. In particolare Isolani, titolare di una società indebitata con il Fisco per diversi milioni di euro, avrebbe venduto attraverso una società intermediaria molti beni, fra cui tre Ferrari, a una terza società di Hong Kong riconducibile a Irene Pivetti.

Quest’ultima avrebbe poi rivenduto i beni a un’impresa cinese. Sotto la lente ci sono i flussi finanziari relativi a tali operazioni commerciali che risalgono al 2016. Anche perché nei vari passaggi i valori dei beni oggetto di compravendita sarebbero stati gonfiati. Mentre nei giorni scorsi la procura di Roma avrebbe inviato a Milano l’indagine sulla “Only Logistics Italia”, amministrata da Pivetti. Questa inchiesta riguarda l’importazione e la distribuzione di mascherine contro il Coronavirus arrivate dalla Cina.

Le accuse sono di frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza, falso documentale, ma anche violazioni ai dazi doganali. Nell’ambito dell’inchiesta sulle mascherine, la guardia di Finanza aveva effettuato una serie di perquisizioni anche nella sede della Protezione civile. Sulla “Only Logistics Italia” sono state avviate indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma è stato aperto un procedimento anche dalla Corte dei Conti.

 

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