La crisi del 2008 ha portato un cambio sostanziale dei consumi e delle abitudini alimentari degli italiani. Se da un lato – come ha evidenziato l’ultimo report dell’Istat – aumentano i consumi dell’1,0% nel 2015 con un picco del 4% nell’ultimo trimestre, dall’altro emerge un cambio di priorità alimentari.
Chi scende
Nel carrello degli italiani, infatti, troviamo in numero maggiore di prodotti confezionati, che segnano un +1,7% nel febbraio 2016 pari a un valore di 62,7 milioni di euro. A dirlo è l’ultimo report di Nielsen TradeMiss, che analizza le dinamiche di consumi nella moderna distribuzione. Dall’analisi di Nielsen, emerge inoltre un calo degli acquisti di prodotti freschi – che perdono il 0,8% – e un picco del 4% per i prodotti no-food, sottoinsieme che include telefonia, giardinaggio, fai-da-te, e prodotti per la casa. Si compra meno carne (-4%) e prodotti per la prima colazione (-2,9%). Male anche le merendine (-1,9%), anche se per questo prodotto si riscontra un’attenzione particolare alla qualità dei prodotti.
Chi sale
A consumare sono soprattutto i consumatori maturi, mentre le famiglie più giovani tirano ancora la cinghia. In ogni caso, però, si cerca di sprecare il meno possibile: principalmente la scelta di consumare prodotti confezionati è dovuta al loro maggior tempo di conservazione. D’altro canto, cresce il consumo di frutta e verdura fresca per i quali sono stati spesi 8,6 miliardi. Anche pasta e parta fresca registrano un leggero aumento, rispettivamente dell’1 e 1,4 per cento. Cresce il consumo di bevande – acqua e birra in testa – , mentre resta stabile il consumo di vino. Un gradino al di sotto del podio troviamo i prodotti per la cura della persona (+1,1), mentre sorprendono dati per i prodotti per gli animali con un balzo pari al 1,4%.
Deflazione e consumi
Con lo scenario deflativo in corso e senza un intervento macroeconomico, come sottolinea Nicola De Cane, Ratailer client business partner di Nielsen Italia, ‹‹ è impensabile una ripresa delle vendite››. De Cane sottolinea inoltre come gli italiani preferiscano spendere meno al supermercato per poter trascorrere più giorni in vacanza. Una scelta opinabile, ma sacrosanta.
Brunello Colli