Nel mese di giugno l’inflazione è aumentata dello 0,1% rispetto a maggio scorso, e dello 0,7% su base annua, meno delle stime preliminari dell’Istat che erano del +0,8%. Secondo l’Istituto di statistica, la lieve decelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’inversione di tendenza dei beni energetici non regolamentati (che passano da +2,4% a -0,6%) e all’ampliarsi della flessione di quella dei beni durevoli (da -1,2% a -1,9%). Questi andamenti sono stati in parte mitigati dalla crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%) e dall’attenuazione della flessione di quelli dei servizi relativi alle comunicazioni (da -7,2% a -5,9%).
L’allarme del Codacons
L’inflazione va giù perché crollano le vendite e neanche i saldi vanno tanto bene, commenta il Codacons, che ribadisce una generale crisi dei consumi. “Le famiglie non comprano – dice il presidente Carlo Rienzi – e hanno iniziato a tagliare anche su beni primari come gli alimentari; una situazione che si ripercuote in modo diretto sui listini al dettaglio, che crescono appena del +0,1% su mese e frenano al +0,7% su anno. Nemmeno i saldi di fine stagione, partiti in tutta Italia lo scorso 6 luglio, stanno aiutando il commercio, e le vendite risultano al di sotto delle aspettative in tutto il paese”.Ti potrebbe interessare anche: Commercio, calano le vendite al dettaglio nel mese di maggio: segno meno per acquisti alimentari e non