Numeri sempre più impietosi per il governo. E che non ci tirino fuori altri complotti. Dopo i dati Istat sulla crescita zero dell’Italia e il Pil in arresto per la prima volta dopo tre anni, e dopo le lettere dell’Unione Europea, oggi arrivano anche i dati sulla disoccupazione, che risale al 10,1%. L’Istat rileva che dopo due mesi di diminuzione, a settembre torna a crescere la stima delle persone in cerca di occupazione (+3,2%, pari a +81mila unità). L’aumento della disoccupazione, spiega l’Istituto di statistica, si distribuisce su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età.
Il tasso sale al 10,1% (+0,3 punti percentuali su base mensile), quello giovanile aumenta lievemente e si attesta al 31,6% (+0,2 punti) mentre rispetto a settembre 2017 rileva un calo di 3 punti percentuali. “A settembre l’occupazione torna a calare, seppure lievemente, dopo la crescita registrata ad agosto, mentre torna a crescere la disoccupazione dopo due mesi di ampia diminuzione” commenta l’Istat.
Sempre secondo l’istituto “il calo dell’occupazione si concentra tra i dipendenti permanenti; segnali positivi si hanno invece per dipendenti a termine e indipendenti”. “Nella media del terzo trimestre l’occupazione è stabile rispetto ai tre mesi precedenti. Nell’arco dei 12 mesi la crescita occupazionale rimane positiva, spinta soprattutto dai dipendenti a termine” aggiunge l’Istat. Dopo l’aumento del mese scorso, a settembre torna poi a calare leggermente la stima degli occupati (-0,1% su base mensile, pari a -34mila unità). Il tasso di occupazione scende quindi al 58,8% (-0,1 punti percentuali).
Il calo congiunturale, spiega l’Istituto, riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Nell’ultimo mese si stima una netta diminuzione dei dipendenti permanenti (-77mila) mentre aumentano sia quelli a termine (+27mila) sia gli indipendenti (+16mila).
L’Istat sottolinea che l’andamento discontinuo dell’occupazione negli ultimi mesi determina un aumento tra gli uomini e un calo tra le donne. Riguardo all’età si registra una diminuzione degli occupati tra i 15 e i 49 anni a cui si contrappone l’aumento tra gli ultracinquantenni. Nel trimestre crescono in misura intensa i lavoratori a termine (+3,2%, +98mila) mentre calano sia i dipendenti permanenti (-85mila) sia gli indipendenti (-23mila).
Nell’arco del trimestre alla sostanziale stabilità degli occupati, prosegue l’Istat, si accompagna un forte calo dei disoccupati (-6,5%, pari a -180mila) e un aumento degli inattivi (+1,0%, +126mila). Su base annua, a settembre l’occupazione cresce dello 0,9% (pari a +207mila unità). L’espansione interessa uomini e donne e si concentra fortemente tra i lavoratori a termine (+368mila); in lieve ripresa anche gli indipendenti (+22mila) mentre si registra una forte flessione dei dipendenti permanenti (-184mila).