Sul fronte vaccini c’è una grande novità per l’Italia. “Se i vaccini anti Covid non arrivano ce li produciamo da no”. È questa in buona sostanza l’idea alla base della riunione avvenuta poche ore fa tra il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e riportata da Open. Nel corso del vertice odierno al Mise, è emersa la volontà di cercare di individuare siti per la produzione di bioreattori in Puglia, Veneto e Lazio. L’Italia sarà dunque in grado di produrre il vaccino da sola? (Continua a leggere dopo la foto)
L’Italia non è attualmente in grado di partire con una produzione autonoma ma c’è chi in tempi meno sospetti ha iniziato a ideare una tecnologia capace di produrre circa il 190% di farmaco in più e che aspetta di potersi mettere al servizio delle industrie farmaceutiche del Paese. Open ha intervistato Giuseppe Falvo D’Urso Labate è l’ingegnere nucleare con dottorato in Bioingegneria che ha ideato insieme al gruppo di scienziati di Cellex una nuova tecnologia di produzione dei farmaci. Cosa ha detto? (Continua a leggere dopo la foto)
“Cellex nasce nel 2018 da un gruppo di lavoro già ben consolidato. Abbiamo deciso di unirci nel progetto dopo un’attenta analisi sul mercato dei bioreattori sviluppando una tecnologia avanzata di funzionamento. Sono dei macchinari utili a una fase fondamentale di produzione di un vaccino, quella in cui le cellule isolate vengono messe in coltura per farle crescere e moltiplicare. Dalle cellule si estrae il principio attivo del vaccino o del farmaco che si produce: se queste cellule proliferano bene, si produce più vaccino o farmaco”. (Continua a leggere dopo la foto)
L’Italia si sta dunque preparando per una produzione autonoma con molti punti di domanda e ostacoli. Nello specifico del vaccino anti Covid, quante dosi Cellex riuscirebbe a produrre? “La produzione industriale riguarderebbe una capienza che parte dai 500 litri in su per un minimo 2 milioni di dosi a settimana, 100 milioni di dosi annuali. Con uno bioreattore da 1000 si arriverebbe a 200 milioni in 12 mesi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Quanti impianti servirebbero in Italia per una produzione volta a garantire almeno l’immunizzazione dell’intera popolazione? “Dipenderà da quale dei vaccini si deciderà di produrre, se doppia dose o monodose. In Italia siamo circa 60 milioni di persone di cui 45 milioni potenzialmente vaccinabili. Se prenderemo in considerazione un vaccino a dose singola ci occorreranno 45 milioni di dosi: in 6 mesi riusciremo a garantirle con un impianto da circa 100 milioni di dosi l’anno, tenendo come riferimento la tecnologia non innovativa finora usata”.
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