Forse non proprio un vero e proprio passo indietro, che avrebbe del clamoroso. Ma un passettino di lato, per defilarsi, visto il momento complicato. Ci starebbe pensando, in questi giorni, Matteo Renzi, alle prese con il malumore di alcuni parlamentari di Italia Viva che starebbe pensando di tornare all’ovile, in quel Pd dove nel frattempo è stato eletto segretario Enrico Letta, non proprio uno che con il Rottamatore vanta ottimi rapporti. E con sondaggi tutt’altro che lusinghieri per la nuova formazione dell’ex sindaco di Firenze.
A lanciare l’indiscrezione, in queste ore, è stato il Foglio, secondo il quale Renzi starebbe ragionando sul da farsi, in un momento in cui il futuro di Italia Viva appare piuttosto fosco. Dopo settimane a vantarsi per aver fatto cadere il Conte bis, “il mio capolavoro politico”, il Rottamatore si è trovato in mano soltanto il proverbiale pugno di mosche e poco altro. Una manovra “perfetta” dall’esito, però, affatto perfetto. Con l’aggravante del neonato asse Conte-Letta sul fronte M5S-Pd, due formazioni che si muovono ormai a braccetto.
E Italia Viva? Resta inchiodata al 2,5%, con i tentativi di dar vita a una grande coalizione di centro che continuano a non decollare, anzi. Carlo Calenda, indicato in passato come un punto di riferimento per le alleanze future, ha mostrato più volte di non guardare con favore a Renzi e al suo partito. E allora ecco i malumori di alcuni esponenti, convinti che il condottiero stia portando l’armata, non troppo nutrita, a scagliarsi contro un muro. Stanchi, oltretutto, del protagonismo di un leader che pensa e decide da solo, senza confronto se non con pochi fedelissimi, come Maria Elena Boschi.
Secondo il Foglio, i senatori Eugenio Comencini e Leonardo Grimani hanno già espresso la volontà di tornare nel Pd. Nomi ai quali si aggiungono voci critiche come il senatore Mauro Marino e i deputati Marco Di Maio e Camillo D’Alessandro. Un passo indietro, un defilarsi, servirebbe allora a Renzi a dare più spazio ad altri esponenti del partito, provare a ricompattare il gruppo, prendere tempo per ragionare sul futuro mentre gioca l’ultima partita in corso, quella per l’elezione del prossimo Capo dello Stato. In attesa di un domani magari più roseo del grigissimo presente.
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