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“Italiani fannulloni”: arriva la classifica che ribalta tutto. E cancella molti altri stereotipi. Guardate che sorprese…

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Quando all’estero si parla dell’Italia e degli italiani, specialmente nei Paesi del Nord, spesso veniamo considerati simpatici e ci vengono riconosciuti molti pregi. Tuttavia, quando si tratta di lavoro, emergono gli stereotipi. Lo abbiamo visto durante il periodo dell’austerity e in altre occasioni: ci hanno etichettati come fannulloni e come un popolo che “vive al di sopra delle proprie possibilità”. Ma queste sono solo dicerie. A smentirle arriva ora una classifica ufficiale da una fonte insospettabile: il Rapporto Eurostat. Questo rapporto riserva parecchie sorprese e dimostra che gli italiani lavorano tanto, molto più di quanto i critici per pregiudizio possano pensare. Infatti, siamo uno dei popoli europei che lavora di più nell’arco della settimana.
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Il Rapporto Eurostat

Nel 2023, un italiano su dieci ha avuto un orario di lavoro pari o superiore a 49 ore a settimana. Solo Grecia, Cipro e Francia hanno registrato percentuali superiori. In Francia, gli “stacanovisti” sono il 10,1%, mentre in Italia il 9,6%. La Grecia è al primo posto con l’11,6%, dimostrando ancora una volta l’infondatezza degli stereotipi. Subito dietro di noi si trova il Portogallo.

Gli abitanti del Sud Europa, quindi, si distinguono per essere tra i maggiori lavoratori del continente, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Gli italiani risultano lavorare più della media europea, sia che si considerino i lavoratori autonomi, sia i lavoratori dipendenti.

Non ci sono nemmeno differenze di genere: sia gli italiani, sia le italiane occupano i primi posti della classifica europea. Ma a rovesciare gli stereotipi non è solo la nostra posizione nella classifica dei Paesi con la maggiore percentuale di chi lavora tanto. Gli olandesi, che spesso ci danno lezioni, si trovano solo al 18esimo posto con il 5,9% di stacanovisti. E la Germania, presa ad esempio da tutti, addirittura al 21esimo con il 5,4%. L’unico dato nel quale siamo in fondo alle classifiche europee è quello degli stipendi. Anche questo è un aspetto che fa riflettere.