L’Euro: in giro sembra esserci sempre aria di scetticismo nei confronti della moneta unica che ha mandato in pensione la vecchia Lira. E nonostante abbiano rafforzato alle elezioni e mandato al governo due partiti euroscettici che sono entrambi in polemica perenne con Bruxelles e sospettati addirittura di avere come fine ultimo quello dell’uscita dall’euro…Gli italiani continuano ad apprezzare la moneta unica, addirittura con una percentuale del 12% in più rispetto allo scorso anno.
Come è possibile? Ce lo spiega uno dei dati che si evince dal periodico sondaggio condotto dalle istituzioni europee fra cittadini della Ue. Il sostegno all’euro è ai massimi storici tra i cittadini di Eurolandia per il secondo anno consecutivo.
Stando al sondaggio dell’Eurobarometro, anche in Italia il gradimento per la moneta unica è cresciuto di ben 12 punti arrivando ad un consenso del 57%. Per Eurobarometro “il 74% dei cittadini dell’area dell’euro sostiene che avere l’euro è una cosa positiva per l’UE nel suo insieme”. Si tratta del livello più alto dal 2010. Secondo l’indice di statistica europeo, quasi due terzi dei cittadini (64%) ritengono che avere l’euro sia una buona cosa per il loro Paese.
Nel nostro Paese la percentuale di cittadini che giudica positivamente l’euro resta ancora tra le più basse di Eurolandia, ma è in forte aumento rispetto allo scorso anno, (+12%) e si attesta al 57% di favorevoli, 30% di contrari, n% di indecisi. In Germania la percentuale di cittadini che giudica positivamente l’euro è del 7o%, in Francia del 59%.
L’apprezzamento più alto arriva dai cittadini dell’Irlanda, dove l’85% dei cittadini valuta positivamente l’euro. La tendenza dei rilevamenti dal 2002 ad oggi mette in evidenza che la proporzione di intervistati che pensano che l’euro sia una buona cosa per il proprio Paese è costantemente aumentata ogni anno dal 2007 e ha raggiunto il livello più alto di sempre nel 2017 quando è aumentato di otto punti percentuali rispetto al 2016.
Altri dati: i169 dei cittadini della Ue ritiene che “ci dovrebbe essere maggiore coordinamento sulla politica economica tra gli Stati membri dell’area dell’euro”. Mentre tre su quattro “concordano sulla necessità di riforme significative per migliorare le prestazioni economiche”.
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