La domanda mi gira in testa da giorni: ma perché diavolo ve la prendete con i Maneskin? Che colpa hanno? Di essere bravi e amato da pubblico? Allora criticarli significa esserne invidiosi.
Ha ragione Massimo Cotto, bisogna essere felici del successo di questa giovane band, non criticarla. Perché dovrebbero finire sul banco degli imputati se hanno tenuto un concerto, straordinario, con 70mila persone al Circo Massimo, a Roma, nella loro città? Perché a tanti piace accanirsi con l’unica rock band italiana capace di conquistare il pubblico di ogni parte del globo? Forse è per il loro tangenti e per il loro successo planetario, ma allora questa continua shitstorm sui Maneskin non è altro che invidia, incapacità di riconoscere il valore altrui, di tributare il giusto riconoscimento a quattro ragazzini partiti da esibizioni per strada in via del Corso e arrivati sui palcoscenici più importanti del mondo, acclamati da milioni di fans.
Per dire, quanti artisti rock italiani a poco più di 20 anni duettano con Iggy Pop e aprono il concerto dei Rolling Stones? Gli italiani dovrebbero essere orgogliosi dei Maneskin, che esportano il Made in Italy musicale in tutto il mondo. Sono eccellenze tricolore, come Giorgio Armani, come Federica Pellegrini.
E allora basta, amici italiani: salviamo i soldati Maneskin! Smettiamola di criticarli a prescindere, “perché non sono abbastanza rock”, perché “non hanno inventato loro il rock”, perché “dove sta la novità?”. Legittimo che non piacciano a tutti, sui gusti non si discute e vale per tutti. Ma basta con la continua demolizione di questi ragazzi colpevoli solo di essere bravi e di avere avuto un successo senza pari seppur così giovani.
Sono italiani e ci fanno fare bella figura in giro per il mondo: perché non ci basta e non si può essere lieto per loro? Italiani, salvate i soldati Maneskin!