Le due proposte di legge su ius scholae e cannabis legale non hanno fatto in tempo ad arrivare in Parlamento che già il loro esame ha subito un rinvio di cinque giorni. Si tratta però, come spiega il deputato del Pd Emanuele Fiano, autore della richiesta, di “rinvio tecnico”. Un modo per evitare che i due provvedimenti non vengano votati prima della pausa estiva, spiegano i Dem. Anche per questo la destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni si è opposta, inutilmente, al rinvio. Intanto, durante la discussione in Aula, il deputato del Pd Matteo Orfini umilia pubblicamente il collega leghista Gianni Tonelli, autore di una clamorosa gaffe sulla pronuncia di ius scholae.
“Nessun cedimento. – chiarisce la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani – Ma anzi una scelta tecnica che ci permette di raggiungere quello che per noi è e resta un obiettivo prioritario”, aggiunge spiegando che la discussione a Montecitorio riprenderà martedì 5 luglio. L’obiettivo è quello di iniziare entro la metà del mese ad approvare i due ddl, conclude la Serracchiani.
“Prima di cominciare, volevo segnalare all’onorevole Tonelli che noi stiamo discutendo lo ius scholae e non lo ius schola. – ironizza Orfini durante il suo intervento alla Camera – Lo dico perché, se avessimo approvato gli emendamenti della Lega, che richiedono la conoscenza della nostra cultura, trattandosi di latino, all’onorevole Tonelli la dovremmo levare la cittadinanza”, affonda il colpo l’ex presidente del Pd.
“Ma per sua fortuna il Partito Democratico ha bocciato quegli emendamenti. E quindi può mantenere la sua cittadinanza”, conclude poi Matteo Orfini tra le proteste crescenti dell’Aula di Montecitorio. “Lo ius soli mascherato da ius scholae e la cannabis non sono assolutamente priorità per il nostro Paese”, ribadisce intanto un altro deputato leghista, Edoardo Ziello.
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