Siamo tutti facili bersagli di critiche: sul lavoro, in famiglia, perfino da quelli che consideriamo nostri amici. Esistono differenti modi di reagire, ma non sempre sono quelli più positivi. Spesso il nostro atteggiamento a riguardo diventa cupo, negativo, così anche un successivo consiglio può essere preso in modo sbagliato.
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Come gestire le critiche secondo Bezos
Il numero uno di Amazon Jeff Bezos è un bersaglio molto criticato, d’altronde perché non dovrebbe? Grazie alla sua azienda è balzato al primo posto della classifica dei più ricchi del mondo, continua a gestire e innovare i suoi progetti in modo lungimirante e originale, senza farsi tanti scrupoli. Questo atteggiamento suscita invidia, e se molti lo criticano può però contare su un numero altrettanto cospicuo di sostenitori. Jeff Bezos si mostra rilassato e perfettamente a suo agio con il ruolo che detiene. Dà consigli ai suoi dipendenti, ai suoi collaboratori, agli amici imprenditori. E tutti ovviamente, pendono dalle sue labbra.
Cosa è successo?
Recentemente il noto imprenditore è stato attaccato da numerose critiche, che lo hanno portato a cercare il consiglio di altri colleghi. Il prezzo delle azioni di Under Amour è diminuito del 45% nel 2017 e la società ha subito moltissime perdite da quando è diventata pubblica.
Successivamente, gli analisti di Wall Street hanno declassato il titolo, riempiendo le pagine dei giornali di recensioni negative sulla stessa Plank, anche perché aveva sostenuto pubblicamente il presidente Trump.
Di conseguenza, altro che gestione delle critiche! Un vero e proprio allarme ha colpito l’azienda da tutti i punti di vista possibile, mettendo alle strette Kevin Plank.
Il caso Plank
Cos’ha detto dunque Bezos per cercatore di risollevare le critiche che hanno coinvolto così pesantemente Under Amour? Una frase spiazzante: “La prima cosa che faccio quando ascolto le critiche è chiedermi se hanno ragione”.
Sulle prime, Plank è rimasto interdetto, poi, come ha confessato alle pagine del Baltimore Business Journal, che ha apprezzato il consiglio, visto che non era proprio nella sua natura stare fermo ad ascoltare e ripete ciò che lo stesso Bezos gli ha rivelato:
“Pensaci, perché crescere come imprenditore è come essere là fuori, devi esser pronto a combattere. So che se qualcuno dice qualcosa di male, vorresti dargli un pugno e contrattaccarlo, ma io ti mostrerò come dovrebbe essere. Quando arrivi veramente alla sicurezza di non essere difensivo, ma alla sicurezza di poter ascoltare ciò che le persone stanno dicendo e capisci davvero, sei arrivato, anche se lo reputi un atteggiamento quasi in contrasto con l’essere un imprenditore“.
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Ascoltare, mettersi in gioco, diventare sicuro
É vero che un imprenditore che ha speso tempo, denaro, lacrime e sudore non è certo propenso ad “ascoltare” qualcuno che voglia solo criticare il suo operato. Ma la verità, proprio come ha detto Bezos, è quella di diventare sicuri di se stessi, perché ci vuole molta sicurezza per non stare sulla difensiva.
La sicurezza entra in gioco sopratutto quando si sa quanto si è fatto, quanti sacrifici per arrivare a ciò che si è realizzato. Infatti se qualcuno si permette di criticare tutto ciò che si è creato e ne mostra dei difetti, ciò non significa che non si può essere estremamente fieri del lavoro svolto e dei risultati ottenuti.
La critica deve essere semplicemente metabolizzata come parte del miglioramento, quindi accoglierla vuol dire crescere.
Bezos ci è arrivato da solo, e consiglia ai suoi amici imprenditori di capire cosa c’è di verità nelle critiche. “Non sto dicendo che l’80 o il 90 percento delle critiche è giusto, ma se c’è qualcosa che possiamo prendere da esso, dobbiamo almeno avere l’umiltà, la pazienza e la maturità per renderci conto che potrebbe farci migliorare”.
Insomma, il segreto è capire il margine di miglioramento e sfruttare le accuse per andare sempre più avanti, senza per questo restarci male e contrattaccare, altrimenti la cosa potrebbe diventare controproducente.