Verrebbe quasi da dire che ormai certi messaggi sono una triste costante. Ma abituarsi a certi orrori, a certe frasi agghiaccianti, non è proprio possibile. L’odio social ha fatto nuovamente capolino di fronte a un episodio di cronaca drammatico, il pestaggio violentissimo di un 38 enne tunisino ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Mestre per le gravi lesioni riportate. Denunciati, al momento, tre trentenni di Jesolo, tutti incensurati. Mentre su Facebook partivano orridi applausi virtuali.
In attesa di ricostruire con precisione l’accaduto e di valutare le accuse nei confronti del trio, che potrebbero variare in base alle condizioni cliniche del ferito al momento in pericolo di vita, ecco arrivare infatti in rete messaggi di questo calibro: “Se l’è cercata. Hanno fatto bene”. E ancora: “Vogliono farlo passare per un pestaggio razzista, ma il tunisino aveva aggredito”.
Al momento tutto fa pensare che sia stato il tunisino a infastidire per primo gli avventori di un bar vicino a piazza Milano, scatenando la reazione dei presenti. Che però, come evidente in un video già diventato virale, hanno inferito sul corpo del giovane con brutali calci e pugni mentre la vittima, sdraiato a terra, non aveva più nemmeno la forza di reagire.
“È un fatto gravissimo, potrebbe non essere un episodio legato alla cattiva movida ma una questione razziale con i ragazzi che potrebbero essersi accaniti sull’uomo a causa della sua nazionalità” è stata la dichiarazione in merito del sindaco di Jesolo Valerio Zoggia. Mentre alcuni utenti, quelli più beceri, continuano ad applaudire come niente fosse.
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