Come noto, il 2017 è l’ultimo anno di incentivi previsti dal Jobs Act. Ma con i dati sull’occupazione che peggiorano rilevazione dopo rilevazione, il governo sta valutando la possibilità di rinnovarli anche per il prossimo futuro.
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non nasconde quella che in effetti è un’ipotesi al vaglio dell’esecutivo: «Stiamo ragionando se mantenere gli incentivi in termini generali oppure se applicarli con una maggiore selettività, magari riferendoli più ai giovani o alle persone che sono in difficoltà nel trovare una occupazione». Al di là di quale sarà la decisione finale, però, Poletti promette che la questione «verrà chiusa entro qualche giorno al massimo».
Relativamente all’andamento del mercato del lavoro, invece, Poletti continua a dirsi poco sorpreso dei numeri sopraggiunti in quest’ultimo periodo: «Che quest’anno ci fosse un calo sull’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato era prevedibile, perché l’anno scorso abbiamo avuto un record mondiale di queste assunzioni. E’ ovvio che le imprese hanno fatto uso dell’incentivo, ma è anche vero che quelle assunzioni sono ancora oggi in essere».
Il brusco calo degli assunti registrato con la fine degli incentivi sui contratti stabili, insomma, almeno all’apparenza non desta molte preoccupazioni tra i tecnici del Ministero. Ma per la serie “si può sempre fare di meglio”, il governo guarda al futuro con qualche altra misura shock alla mano. E voltandosi indietro, non può fare a meno di lanciare una considerazione: «Da quando siamo al comando del Paese abbiamo 585mila posti di lavori in più, di cui 400mila circa sono a tempo indeterminato».