La Juventus adesso è ufficialmente nei guai. I magistrati della procura di Torino hanno infatti firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ormai ex presidente Andrea Agnelli e di tutta la dirigenza che si è dimessa nei giorni scorsi nel procedimento sui conti della società bianconera. Agnelli e gli altri si rivedranno dunque in tribunale con i magistrati.
L’atto di richiesta di rinvio a giudizio appena citato, oltre ad Andrea Agnelli, riguarda anche altri 11 dirigenti del club torinese. Stessa sorte toccata anche alla società Juventus, intesa come persona giuridica. Secondo quanto si apprende, non ci sarà invece nessun processo nei confronti dei componenti del collegio sindacale. La loro posizione sarebbe stata stralciata ed è più che probabile che il fascicolo aperto sul loro conto verrà presto archiviato.
La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli ex vertici della Juventus riprende quasi fedelmente il contenuto dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che era stato notificato agli indagati 24 ottobre scorso. Le accuse ai danni dei dirigenti bianconeri vanno dalle plusvalenze artificiali per 155 milioni di euro alle notizie false sulla manovra stipendi. Dalle perdite di esercizio inferiori a quelle reali alle false comunicazioni sociali, passando per la manipolazione del mercato, le dichiarazioni fraudolente con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e pure l’ostacolo alle autorità di vigilanza.
Ma non è tutto, perché la posizione degli ex dirigenti bianconeri indagati potrebbe aggravarsi ulteriormente, visto che nelle ultime settimane sarebbero emersi nuovi elementi a loro carico. Secondo le indiscrezioni si tratterebbe di debiti contratti dalla società che però non sarebbero mai stati rendicontati a bilancio. Un giro di denaro di decine di milioni di euro utilizzati per la compravendita di calciatori.
“La Juventus è più grande di ogni uomo che la potrà mai guidare”, avrebbe dichiarato Andrea Agnelli aggiungendo che le dimissioni del cda sono state “una scelta assunta di comune accordo con Jonh Elkann”. “Sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili, – si legge invece in una nota ufficiale del club – il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, e le contestazioni della Procura non paiono fondate”.
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